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Marco Mengoni in concerto a Bari il prossimo 28 giugno alle 21 nello Stadio Della Vittoria.

Marco Mengoni è tornato nuovamente on stage con Marco Negli Stadi 2023, un tour completamente sold out negli stadi più importanti d’Italia. Un’esplosione di energia e condivisione, in cui l’artista ritrova il suo pubblico a un anno dal debutto negli stadi di Milano e Roma della scorsa estate e dopo un tour nei principali palazzetti nell’autunno 2022, andato completamente esaurito in pochissimo tempo.

Tutte le date di Marco Negli Stadi sono sold out. I biglietti per la data al Circo Massimo sono disponibili su www.ticketone.it, www.ticketmaster.it, www.vivaticket.com

Il viaggio live di Marco Mengoni continuerà anche oltre confine il prossimo autunno con un tour, per la prima volta, nei principali palazzetti europei, simbolo della scena musicale del nostro continente che ha visto protagoniste alcune delle più importanti star internazionali. Il cantautore è atteso in 8 nuove città: Barcellona (18 ottobre), Bruxelles (21 ottobre), Amsterdam (23 ottobre), Parigi (25 ottobre), Francoforte (27 ottobre), Vienna (29 ottobre), Zurigo (31 ottobre) e infine Monaco (2 novembre).

Marco Negli Stadi è un’esperienza da vivere, un momento di condivisione ed emozione che racconta i suoi 13 anni di carriera. Grazie alla sua unicità musicale e ai numerosi successi contenuti nei suoi vari progetti discografici, Marco porta on stage il suo repertorio più amato, oltre ai brani più recenti contenuti nella trilogia Materia, certificata con quattro dischi di platino e da poco conclusasi con la pubblicazione dell’ultimo capitolo Materia (Prisma).

Dai suoi esordi Marco Mengoni conta 8 album in studio, 74 dischi di platino, oltre 2 miliardi di streaming totali audio/video e 9 tour live. Gli ultimi due anni, e in particolare il 2023, sono stati “incredibili e inaspettati”, a partire dalla pubblicazione di Materia (Terra) a dicembre 2021, proseguita con i primi show negli stadi di Milano e Roma la scorsa estate e una serie di palazzetti sold out in autunno, in contemporanea all’uscita dell’album Materia (Pelle). La vittoria del 73° Festival di Sanremo con il brano “Due Vite” (triplo platino), la pubblicazione dell’ultimo capitolo Materia (Prisma) e la partecipazione all’Eurovision Song Contest a Liverpool dove si classifica quarto, sono stati ulteriori traguardi di quest’anno che hanno permesso a Marco Mengoni di trionfare in Italia e all’estero.

Marco Mengoni è il vincitore del Nastro d’Argento per la miglior canzone originale con il brano “Caro amore lontanissimo”, versione inedita di un brano di Sergio Endrigo che la famiglia del cantautore ha voluto affidare alla sola voce di Mengoni. Registrata con orchestra in presa diretta, questa canzone – che porta anche la firma di Riccardo Sinigallia – dimostra la stima che da sempre lega Marco ai grandi cantautori della nostra tradizione musicale, oltre a rappresentare un’esplorazione ancora diversa del mondo musicale. Da subito, Marco ha riconosciuto l’affinità del brano con la storia de Il Colibrì, film di Francesca Archibugi, in cui “Caro amore lontanissimo” rappresenta il perfetto tassello narrativo.

IL PALCO DI MARCO NEGLI STADI

Il palco di MARCO NEGLI STADI prende vita anche questa volta dai disegni di Marco stesso e si ispira alle atmosfere e alle suggestioni creative della trilogia Materia. L’idea è di amalgamare elementi tipici dello staging delle iconiche trasmissioni musicali televisive e radiofoniche degli anni ‘70 con le dimensioni degli stadi. Nasce, così, il cuore del palco centrale, una cavea con i suoi gradoni a semicerchio di varie altezze, su cui sono posizionati i musicisti, che rimangono protagonisti in tutti i momenti dello show; un abbraccio musicale con Marco al centro, che rimane sempre connesso alla sua band. Il lavoro sviluppato con i Black Skull, celebre studio creativo londinese che cura lo show-design dei live di artisti internazionali e grandi eventi, aggiunge altri elementi caratterizzanti delle atmosfere seventies: il pavimento e la scala centrale argentata ad esempio, che nasconde un elevatore, o l’arco di proscenio (22 x 16 mt) che incornicia la scena principale e delimita la profonda cupola sopra il palco, tratteggiata dai numerosi punti luminosi. Il palco per queste date negli stadi si contamina con il mondo musicale più attuale di Marco: ai lati delle scale compaiono, infatti, alcuni elementi prismatici scomposti.

Appeso al centro della scena un imponente Halo Circular Truss: un cerchio di 9 metri di diametro (1 tonnellata di peso) che segue il movimento dello show grazie ai 4 motori a velocità variabile, allestito con 30 fari di ultimissima generazione per creare una fotografia unica per lo show.

È una passerella da oltre 30 metri che permette a Marco di raggiungere il cuore del parterre, prima grazie al palco circolare, che cela una struttura motorizzata che si eleva fino a 5 m da terra e su cui Marco si ritroverà a cantare alcuni dei suoi brani più importanti. Questa volta, pur mantenendo la forma cubica, la struttura è aperta sui quattro lati per svelare al suo interno, questa volta, una forma prismatica, l’elemento chiave dell’ultimo capitolo di Materia che, colpito da luci, riflessi cangianti, laser ed effetti speciali, anima la scena, filtrando, scomponendo e riflettendo i colori in tutto lo stadio e trasformandosi all’occasione nello specchio in cui Marco si riflette per raccontare la sue parte più intima e autentica. Un modo per ricordare come L’uomo è un prisma: ha la capacità di assorbire esperienze, filtrarle e scomporle per analizzarne ogni possibilità e ogni significato…”.

Oltre il prisma la passerella si estende ancora e si abbassa, permettendo così a Marco di esibirsi realmente al centro del parterre e immerso nel suo pubblico sia durante l’opening dello show poi nel cuore dello spettacolo mentre regala ai fan alcuni dei brani più amati.

A completare lo staging tre schermi ad altissima definizione (280 mq di LED utilizzati come “vasi comunicanti” per tutta la larghezza del main stage) per dare dinamicità e continuità anche alla parte video, in grado di esaltare i visual scelti e, soprattutto, le riprese live che mixano e sovrappongono immagini di Marco della band e pubblico. Le riprese sono affidate alla regia multicamera di Cristian Biondani, che ha curato grandi eventi come Eurovision oltre ad aver lavorato in show live di artisti internazionali come Ben Harper, The Cure, Lady Gaga e Linkin Park. Marco Negli Stadi è, inoltre, il primo tour live in Italia ad utilizzare CuePilot, il software di gestione integrata utilizzato per i grandi eventi in grado di creare un flusso di lavoro digitale che includa e integri tutti i reparti creativi dello show.

Le luci, come già nel precedente live, sono curate da Jordan Babev (già in tour, tra gli altri, con Phoenix ed Editors) e studiate per riprodurre un impianto di tipo teatrale che dia profondità e calore all’impianto scenico; comprendono circa 350 sorgenti luminose di ultima generazione, in particolare i fari led che disegnano il ring centrale e che percorrono tutto l’arco del proscenio.

LA BAND

Sul palco con Marco Mengoni, che ha curato anche gli arrangiamenti di tutti i brani, un gruppo di straordinari musicisti con la direzione di Giovanni Pallotti (anche basso, synth e programmazione): Peter Cornacchia (chitarre), Massimo Colagiovanni (chitarre), Davide Sollazzi (batteria, batterie elettroniche), Benjamin Ventura (pianoforte, piani elettrici, synth), Leo Di Angilla (percussioni, ritmiche elettroniche), Adam Rust (organo, synth), Moris Pradella (backing vocalist, direzione cori, chitarra acustica), Yvonne Park (backing vocalist), Elisabetta Ferrari (backing vocalist), Nicole di Gioacchino (backing vocalist).

LA SCALETTA

Una scaletta con 25 canzoni, di cui 10 tratte dal progetto Materia, che vede unisce alcuni brani che non vengono eseguiti live da tanto tempo, ad altri che vengono portati sui palchi italiani per la prima volta. Marco negli stadi sarà l’occasione per vedere e ascoltare finalmente live “Due Vite”, il brano con cui Marco ha vinto Sanremo quest’anno e che lo ha portato a classificarsi quarto all’Eurovision Song Contest.

È stato fatto un lavoro di arrangiamento puntuale, cercando dei comuni denominatori tra i brani e portando quelli più distanti nel tempo nei mondi sonori più recenti di Marco, come ad esempio per No stress, Io ti aspetto (che si avvicina al mondo di Ma stasera) o Proteggiti da me. La set list non rispetta un ordine cronologico, i brani scorrono per affinità musicale, sono molto più suonati e liberi, con un attento lavoro di arrangiamento, a partire da una ritmica importante, per renderli perfetti per un concerto in uno stadio.

Redazione

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