Tempo di lettura: 2 minuti

Nell’ambito del Fuori Bif&st, la rassegna di appuntamenti culturali e di intrattenimento a tema cinematografico pensata dal Comune di Bari per animare le strade e le piazze cittadine, i cinema, gli spazi culturali e le attività commerciali durante la XIV edizione del Bif&st – Bari International Film&Tv Festival, AncheCinema S.r.l. propone un programma di cinema, musica, arte e intrattenimento che si svolgerà dal 23 marzo al 2 aprile al Teatro AncheCinema di Bari.
Il programma del Fuori Bif&st al Teatro AncheCinema si apre con la mostra “QUETZALIGHTS” di Mauro Picinni Leopardi, in arte QUETZAL. Le opere che verranno esposte nel foyer del Teatro AncheCinema dal 23 marzo al 1 aprile sono “quadri luminosi” dipinti su policarbonato e retroilluminati. La luce, filtrando attraverso i vetri colorati, evoca le vetrate delle chiese gotiche, creando atmosfere festose e magiche, come le luminarie delle feste di paese. Le opere creano suggestioni orientali, da mille e una notte, che affascinano e stupiscono chi le guarda immerso nell’oscurità.
Oltre al foyer anche la facciata su Corso Italia del Teatro AncheCinema ospiterà delle grandi riproduzioni fotografiche delle opere pittoriche dell’artista, così da rendere ancora più coinvolgente il rapporto tra l’arte di Quetzal e la città nei giorni del Fuori Bif&st.
Giovedì 23 marzo alle ore 19.30 è prevista l’inaugurazione della mostra, durante la quale sarà possibile conoscere l’artista.
in arte “QUETZAL” è nato a Bari nel 1959. Figlio d’arte, dopo gli studi classici si laurea in Giurisprudenza. Contemporaneamente inizia a viaggiare negli Stati Uniti, Messico, Guatemala, Perù, restando affascinato dalla cultura precolombiana. Nel 1987 decide di abbandonare la carriera forense per dedicarsi completamente alla pittura, iniziando a sperimentare un personale stile in cui coniuga la fascinazione esotica con la lezione di Mirò e Klee. Numerose le esposizioni all’estero e in Italia. A Bari dal 1991 dirige la QUADRERIA DEN HERTOG in via Andrea da Bari.
Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.