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Un cavo d’acciaio capace di garantire impennate di adrenalina e code di turisti provenienti da ogni parte, oltre a una ventata di aria fresca visto che sarà possibile lanciarsi fino a novembre. Il Volo dell’Angelo, che unisce Pietrapertosa (il comune più alto della Basilicata, 1088 metri) a Castelmezzano, ha dato ulteriore notorietà ai due paesi potentini unici, non clonabili, arroccati sul tetto delle Dolomiti lucane e ha anche provocato un impulso economico non trascurabile. I numeri parlano chiaro: 240 viaggi al giorno con gente che resta in coda nella speranza di potersi librare in volo a 450 metri di altezza per scrutare il territorio che alterna in modo singolare l’arenaria ai castagni secolari. Numeri che in era Covid rappresentano un successo. Pardon, un trionfo. Un’attrazione che rispetta i protocolli anti-pandemia. Per poter volare, infatti, basta mostrare il green pass e, per coloro che ne siano sprovvisti, è possibile, nella biglietteria, sottoporsi al tampone rapido. Insomma, il Volo è un esempio limpido di come possa realizzarsi una filiera corta (Covid free) nell’aspra Basilicata, nella Lucania (terra della luce), così vera da trafiggere il cuore di Carlo Levi, lucano d’adozione. La verità è che le potenzialità di questa regione sono infinite. L’auspicio è che la corsa al petrolio non la violenti ancora.
Un passo indietro. Il cavo fu posizionato da un’impresa francese nel 2007 e destò non poco stupore nella tranquilla gente del luogo. Fu considerato da molti come un elemento di disturbo nella imperturbabile Pietrapertosa, che diede i natali a Francesco Torraca, uno dei maggiori dantisti al mondo. Un timore che si è poi rivelato infondato. Le popolazioni di Pietrapertosa e di Castelmezzano, infatti, hanno poi guardato di buon occhio la struttura comprendendo che avrebbe assicurato una scossa economica al territorio creando un circuito virtuoso fatto di ristoranti, prodotti tipici di nicchia e alberghi diffusi.
“Non avevamo dubbi, sapevamo che nessuno si sarebbe fatto scoraggiare dal virus. La voglia di volare vince. Guardiamo i numerosi turisti con occhi pieni di speranza”, afferma Sonia Lauria, assistente al Volo che, con la sua simpatia, guida i “temerari” che, sia pure per una manciata di secondi, vogliono indossare i panni dei nibbi reali, rapaci che con le loro grandi ali sorvolano il territorio.
“Un’esperienza irripetibile, ho percorso mille chilometri per arrivare da Rho, nell’hinterland milanese, ma ne è valsa la pena”, afferma Lucia, 33 anni.
‘Verissimo, se potessi prenoterei per il prossimo anno”, dice Mimmo, 37 anni, di Senigallia, di ritorno in volo da Castelmezzano.

INFO: Dal lunedì al venerdì di luglio e settembre il prezzo del volo è di 35 euro per il volo singolo e 63 euro per il volo in coppia.
Il sabato, la domenica, i festivi e tutte le altre date disponibili a maggio, agosto, ottobre e novembre il costo del biglietto è di 42 euro per il volo singolo e di 75 euro per il volo in coppia.

Foto di Giorgia Mangano

Giorgia Mangano

Giorgia Mangano, classe ’99, studentessa di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Nutre un sentimento viscerale verso la natura e in special modo verso gli animali, tutti, fin dalla tenera età. Amazzone, appassionata di equitazione. “Mamma” di Oscar (detto Osko), cavallo palomino. Particolarmente attenta alla salvaguardia dei diritti degli animali e dell’ambiente. Segue le orme dell’amato nonno, il celebre Tonino Mangano, giornalista professionista.