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«Era una ragazza graziosa, nulla da dire e in più era divertente, ironica ed era un piacere conversare con lei. Questo. Solo questo. Ma non era cosa da poco. Non riuscivo a smettere di guardarla, con quel gioco infantile di evitare lo sguardo, rigettandolo nella lista e poi tornare alla carica di nascosto. La verità è che mi stavo divertendo come non ricordavo, come avevo scordato di saper fare. Era tutto spontaneo e naturale […] Ero rapito, succube di un’attrazione che non sapevo riconoscere ma che ero in grado di distinguere da quella che mi guidava verso le donne da tutta la vita. Era un qualcosa di diverso e lei era un concentrato di qualità che mi andavano a genio, ma non mi piaceva in quel modo»: nel romanzo “Ci penseremo domani” di Stefano Gianuario si racconta di un incontro tra un uomo e una giovane donna che non ha lo scontato esito che in molti si aspetterebbero; quella che mette in scena l’autore è una comunione tra anime affini, che si incontrano per la prima volta in una sera d’estate e si riconoscono immediatamente, come se da sempre fossero parte l’una dell’esistenza dell’altro. Fabrizio, un presentatore televisivo sessantenne appena andato in pensione, entra in un pub per bere qualcosa ed è lì che incrocia il suo sguardo con quello di Jennifer, barista trentenne dai capelli scuri e dalla pelle chiara, quasi diafana. Dopo aver ordinato, Fabrizio si perde nei gesti della giovane: la osserva mentre lava i bicchieri, mentre prepara i cocktail, mentre parla con i clienti; gli occhi della ragazza, però, sembrano persi nel vuoto, come se la sua testa fosse altrove. L’attenzione di Jennifer si posa poi su Fabrizio, e allora torna presente a sé stessa: una forza magnetica irresistibile l’ha spinta ad avvicinarsi a lui e a scambiare due parole; la conversazione inizia a scorrere con spontaneità, tanto che lei trascura i suoi doveri. Non trascorre molto tempo prima che il loro dialogo si sposti da argomenti futili ad altri molto più seri: l’insoddisfazione di Fabrizio per la sua vita post pensione, che gli appare assai vuota, il dolore di Jennifer per la morte di sua madre, i dubbi dell’uomo sulla scelta di non essere mai diventato padre, l’amarezza della ragazza per non aver mai realizzato il suo sogno di diventare una fumettista. E così le ore scorrono, e Stefano Gianuario ci fa immergere nei profondi e significativi scambi dei suoi personaggi, ai quali spetta anche il compito di narrare in una prima persona alternata l’emozionante vicenda di cui sono protagonisti.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.