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"kicks"Se le tredici tracce che compongono “Francy’s kicks”, il disco di esordio di Francesca Sortino come autrice, sarebbero state prodotte da una major, sicuramente questa cantante avrebbe riscosso maggiori consensi. Questo disco, bellissimo e ricco di “partecipazioni illustri” si impone prepotentemente per la sua freschezza compositiva più che promettente, e che confermano che questa cantante è una delle rivelazioni musicali da tenere d’occhio nel pur riccamente popolato agone jazzistico italiano.

Edito dall’etichetta Abeat – Francy’s kicks è un album che punta la prua a sud, e veleggia verso la musica latina, il Brasile, attraverso un itinerario che sa farsi suggestivo nelle sue fascinose evoluzioni ritmiche e melodiche, ma che al contempo non perde mai di vista il jazz, qui assurto a ruolo di stella polare, principale riferimento cardinale di Francesca e dei suoi compagni di navigazione. Sono, in questa circostanza, innanzitutto la tromba di Fabrizio Bosso, la cui presenza contribuisce in modo significativo ad arricchire le atmosfere dell’incisione. E poi ancora il dinamico Roberto Rossi al trombone, anche autore degli arrangiamenti, Tony Pancella al piano, Nicola Angelucci alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Gianpaolo Ascolese alle percussioni e John Arnold agli effetti elettronici, senza tralasciare gli altri musicisti che hanno preso parte al progetto di Francesca Sortino come Franco Piana,  Luca Venitucci, Sena Mbaye, Alessandro Papotto, Pasquale Bardaro, Pietro Tonolo e Robert Bonisolo che hanno impreziosito questo disco che a mio parere deve assolutamente prendere parte della collezione fra i grandi della musica.

"sortino1"Sortino firma i brani scaletta, a partire dall’iniziale Francy’s Kicks, la cui melodia s’impone per una fresca cantabilità che trova il suo giusto completamento negli interventi solistici. The River of Wisdom è un danzante tema latino «irrobustito» da un bell’assolo centrale d Roberto Rossi, a tratti riecheggiante lo stile di Pucho. All & All si ricollega idealmente ai trascorsi romani della Sortino e brilla, tra l’altro, per un autorevole assolo di Pietro Tonolo, vero «valore aggiunto» di un brano già di per sè molto indovinato. J&H è un tema dai colori acidi che sembra rievocare le incisioni della metà degli anni ‘90. Loopin’ è una malinconica composizione, nella cui melodia fremente si può cogliere tutta la tradizione dei chorus. Ancora Inside Art, il brano forse più libero di tutto il disco, a riprova delle non comuni capacità espressive dei suoi interpreti che vede anche nell’ultima traccia una Radio Edit di Gerardo Frisina. Qui sono Bosso e Lussu a portare avanti la battuta e lo fanno forti di una pratica jazzistica che, quando non viene «compressa» per privilegiare altri linguaggi, sa sempre dare il meglio di sè.

Conclude il cd The afterman, indovinato esperimento di jazz & poetry, che poi si apre melodicamente in una ballad arricchita dalla voce della stessa Sortino.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.