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TASSA DI SOGGIORNO A BARI, ANCHE A NOVEMBRE EVASIONE AL 50%. IN CALO LE PRESENZE RISPETTO AL 2022

In novembre a Bari per la tassa di soggiorno la musica non cambia: l’evasione resta al 50% come ottobre (primo mese di applicazione). Non cambia neanche la tendenza all’abusivismo ricettivo degli pseudo imprenditori turistici della città. In novembre le strutture registrate sulla piattaforma Paytourist risultano in totale 1.887, di cui 1.190 per le locazioni brevi, mentre in ottobre erano in totale 1.742, di cui 1.149 per locazioni brevi.

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ANTONIO DECARO ANNUNCIA TASSA DI SOGGIORNO, MA L’ABUSIVISMO A BARI E’ OLTRE 80%

Il Comune di Bari insiste sull’imposizione della tassa di soggiorno a partire dalla prossima primavera. Si tratta di una decisione iniqua e poco opportuna che penalizzerà le strutture alberghiere ed extra alberghiere legali, provocando degli effetti distorsivi sull’economia turistica della città.
I dati del 2022, elaborati dal Centro Studi di Federalberghi Bari Bat, confermano un’incidenza dell’abusivismo ricettivo di oltre l’80% sull’intera economia turistica cittadina. A Bari le 1950 strutture extralberghiere presenti in Airbnb registrano solo circa 260mila presenze annuali mentre le 41 strutture alberghiere ne registrano circa 720 mila.

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