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Bilancio positivo per la 27a edizione del Torino GLBT Film Festival “Da Sodoma a Hollywood” diretto da Giovanni Minerba, la cui immagine di quest’anno è stata realizzata dall’artista Santo Alligo. Gli oltre 140 titoli scelti dal comitato di selezione – composto da Fabio Bo (coordinatore artistico), Angelo Acerbi, Alessandro Golinelli, Christos Acrivulis e Silvia Novelli, guidato dal direttore Minerba – tutti di alto livello artistico e culturale, hanno contribuito al successo di una edizione segnata, come del resto tutto il Paese, dalla pesante crisi economica. Crisi che si pensava potesse influire anche sulla presenza di pubblico. Invece i 40mila spettatori dello scorso anno sono tornati e hanno riempito le sale del Cinema Massimo a Torino con un sold out per numerose proiezioni. Tutto esaurito anche all’UCI Cinemas Lingotto dove si è svolta la serata di inaugurazione. Grande affluenza anche per la serata che ha visto la consegna del Premio “Dorian Gray” assegnato, quest’anno, a Luciana Littizzetto.

Numerosi anche i contatti per la web tv del Festival sul canale Youtube, curata da Francesca Clementoni, che ha registrato oltre 35mila visite con picchi per la sigla di questa edizione realizzata dagli studenti dello IED e per i video che hanno come protagonisti Chiara Francini (madrina e giurata), Vittoria Schisano (giurata) e Arisa, che si è esibita durante la serata inaugurale.

Grande successo infine per i social network: la pagina Facebook del Torino GLBT Film Festival è la quarta tra i festival gay al mondo con oltre 4500 “like”. Stesso discorso per Twitter che ha circa 600 follower.

I PREMI

Concorso lungometraggi

Il Premio Ottavio Mai è stato assegnato dalla giuria composta da Antonella Gaeta, giornalista, sceneggiatrice e presidente dell’Apulia Film Commission; Chiara FranciniFabio Canino, conduttore televisivo; Philippe Vallois, uno dei pionieri del cinema GLBT francese.

Va a A novela das 8 (Prime Time Soap) di Odilon Rocha (Brasile 2011).

Con la seguente motivazione: «Per aver trovato il giusto equilibrio nel raccontare la storia di un paese che vive il dramma della dittatura ma sogna con la televisione, per avercelo mostrato con uno stile che recupera le strategie estetiche di Fassbinder e Almodòvar, per averci suggerito che la vita non è una telenovela e che ciascuno ha il dovere di lottare per la propria libertà».

Concorso documentari

Il premio è stato assegnato dalla giuria composta da Alessandro Rais, critico, storico del cinema, direttore della Filmoteca Regionale Siciliana e del Sicilia Queer Festival; Vittoria Castagneto, scrittrice e regista; Panayotis Evangelidis, scrittore, traduttore e filmmaker.

Va a Trans di Chris Arnold (Usa 2012).

Con la seguente motivazione: «Perché affronta un tema che sempre più affiora nella sua drammaticità, portandolo fuori dall’ombra e rappresentandolo con una efficace varietà di testimonianze, con un ritmo intenso e illuminato da una fotografia assai curata».

Menzione speciale della giuria: Detlef di Stefan Westerwelle e Jan Rothstein (Germania 2012).

Concorso cortometraggi

Il premio è stato assegnato dalla giuria composta da Luca Bianchini, scrittore e sceneggiatore; Vittoria Schisano, attrice; Chiara Pacilli, giornalista e regista.

Va a The Lesson di Paul Metz (Giappone 2011).

Con la seguente motivazione: «Una piccola, grande lezione sul linguaggio universale dell’amore, e la dimostrazione di quanti miracoli sia ancora in grado di compiere. Ed è bello che ci venga ricordato che “Se ami qualcuno glielo devi dire, anche quando dai per scontato che lo sappia».

Menzione speciale della giuria: Down Here di Diogo Costa Amarante (Portogallo 2011).

Premi del Pubblico

Concorso lungometraggi: Parada (The Parade) di Sđrjan Dragojević (Serbia/Slovenia/Croazia 2011).

Concorso documentari: Call Me Kuchu di Malika Zouhali-Worral e Katherine Fairfax Wright (Usa 2012).

Concorso cortometraggi: Tsuyako di Mitsuyo Miyazaki (Giappone 2011).

Queer Award

Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria composta da studenti IED – Istituto Europeo di Design di Torino.

Va a Mosquita y Mari di Aurora Guerrero (Usa 2011).

Con la seguente motivazione: «Per la sensibilità e l’intimità con cui la regista tratta un momento così delicato della vita di un’adolescente, il primo amore. Partendo dalla sua esperienza personale, riesce a raccontare una storia universale».

Menzione speciale della giuria: Dicke Mädchen di Axel Ranisch (Germania 2011).

Appuntamento al prossimo anno dal 19 al 25 aprile 2013.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.