Lettera aperta a Peppinuzzo, l’uomo dalle corde melodiose

Sono passati sette anni ma il pensiero è ancora lì, a Sant’Antonio. Il pensiero ascolta  a testa bassa rintanato nel proprio cuore quell’armonia che proveniva da quelle fantastiche corde della tua chitarra che mattina o sera che fosse allietava il vento caldo dell’estate. Il mio pensiero con il cuore in mano è sempre li ad apprezzare il nobile tuo stile di vita fatto di discrezione e riservatezza. Caro Santino, lasciami che ti continui a chiamare, come tutti gli amici, Peppinuzzo, il cuore in parte è lieto perché attraverso una goccia d’inchiostro posso parlarti e comunicarti che il tempo qui dalle nostre parti è cambiato. C’è poca armonia nei nostri vicoli e poca musica, quella buona e dolce che insieme faceva gruppo fino a notte inoltrata.

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