200mila «pizzicati» a Melpignano per la Notte della Taranta con Mannoia, Arisa, Brunori Sas e Tananai
La dolcezza struggente dell’amore e la forza ribelle della disubbidienza. L’irruenza delle mani che picchiano tamburelli, che producono suoni potenti che intrecciano il fiato di cornamuse e corde di chitarre irriverenti. Danze di tormentata follia in cui i corpi si aggrovigliano grazie ai ritmi che senza retorica denunciano destini infausti. Inni di libertà verso oppressioni subite o combattute. Canti di donne «pizzicate» e combattenti. La Notte della Taranta di Melpignano è la notte della tradizione popolare salentina che non si limita a organetti e tamburelli ma che sa accogliere e mescolare identità differenti. L’identità è divenuta tema della 26esima edizione del festival popolare, interpretata ieri sera dalla maestra concertatrice Fiorella Mannoia che con sé ha voluto Arisa, Brunori Sas e Tananai e che ha richiamato, secondo gli organizzatori, oltre 200mila persone.
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