“La Ragazza che abbandonò il Destino”, la delicata opera di Alessandro Niccoli
«Non si è mai soli se si sente la natura, se si percepiscono i suoi suoni, se si cammina in essa, lontano da tutti, da tutte le persone, dai rumori della città, dal male e dalle sofferenze che gli uomini infliggono agli altri, ai più deboli, per puro interesse, egoismo e ignoranza. Se si è soli, nel rumore sinfonico della natura e dei suoi esseri, non si è soli; e se il passato è buio, questo sparisce d’incanto, perché sai che arriverà l’alba, te lo dice la luna mentre cammina piano»: Safaa è la sensibile protagonista del romanzo “La Ragazza che abbandonò il Destino” di Alessandro Niccoli, in cui viene narrato il percorso di crescita interiore di una diciasettenne che sa vedere oltre le apparenze, e che desidera cogliere la verità. Safaa vuole scoprire chi è davvero, e non può farlo nella società individualista, e neanche all’interno della sua famiglia, i cui elementi non tollerano la sua diversità, il suo non essere attaccata ai beni materiali, il suo essere lontana anni luce dal conformismo in cui loro si crogiolano
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