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"SummerSummer Pop Otranto è una rassegna collaterale, curata da Raffaela Zizzari, che accompagna la mostra-evento su Andy Warhol I want to be a machine visitabile presso il Castello Aragonese di Otranto fino al 30 settembre. Si tratta di una mescolanza di contaminazioni che riguardano tutti i campi dell’arte: dalla pittura di Ninì Elia e Franco Baldassarre alla scultura di Bruno Maggio, dai limbi dei fratelli Colì alla musica di Andrea Vadrucci, dalle reinterpretazioni di Vincenzo Mascoli alla “boat people” di Luigi Orione Amato, dalla ceramica d’uso di Grottaglie ai laboratori del sé di Veronica Amato.
I lavori di Nicola Elia, realizzati negli ultimi due anni, sono divisi in quattro sezioni: Segni sulla sabbia, è legata alla precedente esperienza artistica, mentre nella sezione intitolata Maps si sperimentano nuovi materiali e tecniche. Geometrie astratte su fondali terrosi monocromatici illuminati a tratti da colori accesi. La tela di garza è incollata su legno, mentre la tecnica dell’abrasione e della sovrapposizione, la struttura modulare dei supporti hanno offerto all’artista molti spunti compositivi. Nella terza sezione, Antroposegni il segno è ridotto al minimo, le linee si allungano su ampi fondali neutri e monocromatici. Metallica è la quarta sezione dove i soggetti e i motivi di Antroposegni sono realizzati su lamiera in ferro ossidato naturalmente e tagliato, forato e abraso.
L’installazione di Luigi Orione Amato, che attualmente gestisce il Castello Aragonese di Otranto in quanto contenitore d’arte, si intitola Boat people, espressione che si riferisce ai profughi vietnamiti degli anni Settanta. Questa “barca della gente” simboleggia per esteso il sogno di salvezza di tutti i migranti.
Più che mai ispirati all’opera di Andy Warhol sono i due calendari realizzati a scopi benefici da un gruppo di architetti, ingegneri, geometri e geologi del comune di Otranto: Roberto Campa, Sara Tortorella, Serena Rosati e Massimo d’Ambrosio hanno riunito le foto di 120 volti in bianco e nero, che indossano occhiali arancioni. L’iniziativa ha riscosso successo e i calendari sono andati a ruba.
La superficialità è il tema che caratterizza il lavoro di Vincenzo Mascoli dal titolo Profondamente superficiale. L’unico artista non salentino presente alla mostra, indaga la “terra emersa e visibile delle cose”, fermandosi alla loro autentica apparenza, perché non sempre occorre andare oltre una data linea di confine per dare una forma estetica e critica al proprio tempo. Le cose sono allineate in superficie e autenticamente contraddittorie, secondo la lettura del reale fornita dall’artista, che aderisce in pieno alla filosofia della Pop Art. Stratificazioni di cromatismi e matericità, frammenti di identità precarie estratte dall’immaginario collettivo, spesso contaminate col mondo del mito o della propria memoria soggettiva.
I “limbi” dei fratelli Colì, derivano da una tradizione artigiana familiare: si tratta di grandi vasi smaltati di giallo, rosso, blu e verde, installati al centro del cortile del castello. “ Limbu” è parola salentina che indica un grande vaso slabbrato, una scodella. Il termine si riferisce a un recipiente di terracotta a tronco di cono. La tradizione artigiana dei fratelli Colì risale al 1650, anno del primo documento ufficiale indicante che Colì produceva vasi di creta.
Festa pop è il titolo di un gruppo di personaggi in poliestere, opera di Bruno Maggio: un gallo rosso, un toro, una chiesa-carretto accompagnano gli spettatori nella sala circolare.
Raffaela Zizzari, curatrice di SummerPop Otranto, è autrice del logo circolare degli eventi collaterali alla mostra di Warhol. In qualità di architetto, restituisce la giusta importanza al cerchio, che colonizza tutto il castello accogliendo il visitatore fin dal suo ingresso nella biglietteria.
Franco Baldassarre, sulla scia del Neoespressionismo, interpreta simbolicamente, con la corposità materica dei colori acrilici, scene di un mondo interiore lontano, pieno di contrasti, simbolo di ricerca e intimo travaglio.
Mimmo Vestita ha intitolato Ceramica pop il percorso espositivo attraverso la ceramica popolare prodotta a Grottaglie fra Sette e Novecento. I colori brillanti e i motivi decorativi allegri dei manufatti in mostra sembrano accomunare in qualche modo questa produzione artigianale dell’Italia meridionale con la più nota corrente artistica della Pop Art del XX secolo.
Do you want to be a machine? è il titolo dei tre laboratori per liberare fantasia e creatività gestiti da Veronica Amato. Tre occasioni ispirate alla Pop Art per ricaricarsi col gioco, col ballo, col disegno, osservando, parlando e mettendosi in discussione.
Il Castello Aragonese è ormai un punto di riferimento per la città di Otranto e uno degli obiettivi dell’Amministrazione cittadina era dare nuovo vigore a questo contenitore culturale, ospitando, da tre anni, una serie di mostre-evento con relative rassegne collaterali. Il castello viene gestito così, andando incontro all’offerta turistica, dal Sistema Museo di Perugia e dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie.

SUMMER POP OTRANTO
27 maggio-30 settembre 2012
Otranto(LE) Castello Aragonese
10-13/15-22
Info:199 151 123

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.