Tempo di lettura: 3 minuti

"Anagni"
E’ calato il sipario sulla XVIIIa edizione del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale della città di Anagni, diventato un fiore all’occhiello dello  spettacolo di qualità, per la provincia di Frosinone e, nello specifico, per la città dei Papi, che da ventuno anni lo ospita, entrandone a pieno diritto nel tessuto della sua tradizione.
Manifestazione culturale a tutto tondo per l’ampiezza e la diversificazione delle sue proposte (prosa- danza- concerti di musiche antiche- arte di strada), é un appuntamento estivo molto atteso anche dai turisti che vi affluiscono numerosi e che, nei vicoli, nelle strade, nelle piazze di questa cittadina, respirano il profumo della sua storia iniziata come capitale della Confederazione degli Ernici (306 a.C), fino a diventare sede papale proprio nel medioevo, conservandone testimonianza nella sua imponente Cattedrale del 1074, nel Palazzo di BonifacioVIII (acquistato dai Caetani nel 1295) e nel suo Palazzo Civico, arricchito dall’elegante semplicità della loggia del banditore, dell’architetto Jacopo d’ Iseo venuto ad Anagni al seguito della delegazione della Lega Lombarda.

Ed é proprio nella piazza della Cattedrale, intitolata a Papa Innocenzo III, che si concentrano gli spettacoli del Festival, sotto lo sguardo severo di Papa Bonifacio VIII, che dall’alto della sua edicola marmorea domina e pare si compiaccia di tante notturne suggestioni.

Questa edizione è stata interamente dedicata al grande, indimenticato Mario Scaccia, che amava venire ad Anagni e che proprio in questa piazza si è esibito per l’ultima volta, l’estate scorsa, con una rielaborazione delle Laudi Sacre di Jacopone da Todi.

"Anagni"La direzione artistica curata, con estrema attenzione e competenza dal  Prof.Giacomo Zito, si è prefissata l’obiettivo di investigare criticamente sul significato che può avere, ai giorni nostri, la rappresentazione di opere secolari, nella rilettura della passata eredità letteraria creando un parallelismo tra similitudini e diversità, tra ciò che è stato e ciò che é.

A partire dal 22 agosto si sono alternati nomi di prestigio quali Beppe Barra

Commedia degli errori di W.Shakespeare, all’insegna della comicità, del ritmo incalzante e dei colpi di scena; Alessio Boni che continua, dopo la fiction televisiva, a scandagliare il percorso artistico e umano di Michelangelo Merisi, Caravaggio –Nero d’Avorio, attraverso un testo di straordinaria bellezza e complessità scritto da Massimo Pulini, pittore anch’egli oltre ad essere uno dei massimi esperti del celeberrimo artista lombardo, dove il colore, le luci e le ombre caravaggesche prendono forma nel monologo di uno istrionico Boni, dalla sua voce ricca di chiaroscuri e nelle musiche originali di Fabrizio Sirotti( piano) e di Marco Frattini (percussioni e batteria). L’impatto scenico è emotivamente forte grazie al magico simbolismo della regia di Gabriele Marchesini, che trasforma il palco in un quadro e dove dietro una tela bianca,mossa dalla brezza della serata,scorrono le immagini dei dipinti di Caravaggio, a scandire e ad analizzare il suo vissuto pittorico ed umano:“ è la pittura,a volte, ad istruire la vita ed è dalla notte fonda che è dentro di noi che si deve ripartire”.

La manifestazione si è conclusa ieri sera con Il Decamerone,  nell’adattamento di Augusto Zucchi e con la compagnia teatrale Molière creata proprio da Mario Scaccia ed Edoardo Sala, suo commosso “discepolo”, ha vestito i panni di un Boccaccio dialogante con la Morte, Debora Caprioglio,in una smagliante forma scenica, al fine d’illustrare gli intendimenti dell’opera e delle cento novelle del testo, in questa riduzione, ne sono state scelte sei, ognuna guidata da una logica perfida, tutta giocata sullo scherzo ordito dall’allegra brigata, scappata dal rischio del contagio pestilenziale, ai danni di un povero disgraziato, lo sciocco Calandrino. Le risate e gli applausi di un pubblico attento sono stati meritatissimi.

E’ d’obbligo, per chi scrive, ricordare anche una straordinaria Mandragola, di cui Ugo Chiti, ha curato la regia e l’adattamento drammaturgico, con una pulizia ed eleganza esemplari sia nell’impatto scenico che nella cura dei dialoghi, in un progetto in lingua toscana che prevede il superamento degli aspetti più folcloristici e vernacolari , e il potenziamento comunicativo del suono e del gesto ,tenendo l’occhio,però, sempre puntato sul testo originale nato dalla penna acuta e modernissima di Niccolò Machiavelli.

La città di Anagni può ringraziare le menti illuminate dei suoi amministratori e nella fattispecie dell’assessore alla cultura, Avv. Daniele Natalia, che con passione, impegno e difficoltà nel bilancio, riesce a regalare serate indimenticabili in un appuntamento ormai immancabile ed irrinunciabile per gli estimatori del teatro di qualità.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.