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Questo è il piatto italiano più caratteristico, più identificativo, più conosciuto e più copiato al mondo. Gli spaghetti italiani devono essere prodotti esclusivamente con farine di grano duro. Chi dice che gli spaghetti sono stati inventati in Cina non tiene conto di alcuni particolari. Gli spaghetti cinesi, antichi di 2000 anni sono prodotti con farina di grano tenero, con farine di riso e hanno una dimensione più piccola, molto più simile ai nostri vermicelli.

La pasta essiccata ha antiche origini persiane-arabe e veniva chiamata “itriyya” (che significa tirata). Gli arabi la portarono in Sicilia e la Sicilia divenne immediatamente il granaio d’Europa. E da quel momento la pasta incominciò ad essere prodotta con stile e gusto “italiano”. La pasta italiana è quindi una pasta a grano duro ed essiccata. Questa tecnica viene fatta risalire alla Sicilia intorno all’anno 1000 in un paesino, Trabia, a 30 km da Palermo dove veniva fatta essiccare una pasta lunga a sezione tonda: gli spaghetti. La diffusione dei commerci marittimi esportarono questa tecnica e questa particolare forma di pasta nei Paesi del Mediterraneo e nell’Africa sahariana. La prima meccanizzazione della produzione di pasta alimentare avvenne poi a Napoli nel XIX secolo.

Con l’arrivo del pomodoro in Europa, dopo la scoperta dell’America si ebbero traccia delle prime ricette di spaghetti al pomodoro e basilico. Prima di allora venivano conditi solo con olio formaggio e pepe.

La ricetta classica per 4 persone è semplicissima.

Soffriggere in una pentola comoda: 1 spicchio d’aglio in olio per 2 min.

Aggiungere 800gr di pomodoro e cuocere per 1 ora, aggiungere 4 foglie di basilico

Cuocere gli spaghetti in un’altra pentola per 10 min.

Versare gli spaghetti pronti nella pentola del sugo e poi

BUON APPETITO!

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.