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"gladiatoriGli oltre 80 scheletri dalla testa mozzata, vecchi di 1.800 anni e rinvenuti nei giardini di alcune case di York a partire dal 2004, apparterrebbero a gladiatori romani. È quanto è emerso da uno studio condotto dall’università del Central Lancashire, i cui risultati sono stati pubblicati qualche giorno fa e che ha rivelato che uno degli scheletri mostrava i segni del morso di un leone, mentre su molti dei teschi si troverebbero i segni di un martello. Da alcuni degli scheletri, tutti appartenenti a uomini giovani e robusti, si può inoltre dedurre che i muscoli del braccio destro erano molto più sviluppati, una delle caratteristiche che gli scrittori romani avevano notato negli schiavi addestrati fin dall’adolescenza per diventare stelle dell’arena. Dagli esami condotti su denti è emerso inoltre che gli uomini erano originari di numerose province romane, tra cui il Nord Africa uno dei tradizionali luoghi di provenienza dei gladiatori.

«Non ci sono altri cimiteri di gladiatori così ben conservati in nessuna altra parte del mondo», ha dichiarato Michael Wysocki, professore di antropologia e archeologia presso l’università del Central Lancashire, aggiungendo: «Nulla di simile a quei morsi è mai stati rinvenuto su uno scheletro romano. È molto improbabile che questo individuo fosse stato attaccato da un leone o da una tigre tornando dal pub a York 2.000 anni fa».

Kurt Hunter-Mann, membro della York Archeological Trust è d’accordo sull’importanza del morso: «E’ una delle prove più significative. Il morso di un grosso carnivoro – probabilmente un leone, ma anche una tigre o un orso – deve per forza essere stato provocato in un’arena».

Le precedenti teorie riguardo all’identità degli scheletri sono tante. Alcuni avevano ipotizzato che si trattasse di alcuni aristocratici la cui rivolta era stata fermata da Caracalla, altri sospettavano un rito pagano che terminava con la decapitazione, mentre altri temevano si trattasse dello sterminio di una minoranza, forse cristiani.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.