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"vinoaway"“Tra studio e lavoro ho vissuto diversi anni all’estero; una sera ero a cena da un amico francese e c’era, traglialtri, unaragazzaasiaticache mi raccontavache la suafamiglia, agricoltori di professione, era molto curiosa di forme, profumi e varietà dei prodotti italiani. Per “conoscerli” più da vicino i genitori le chiedevano spesso di mostrarglieli su Skype, descrivendoglieli, in tal modo, anche se a distanza, era come se in qualchemaniera li assaggiassero, ne sentissero la fragranza, ne ammirassero I colori.

Quel racconto, quella sera mi accese la lampadina: perché non creare l’opportunità di effettuare un acquisto a distanza che, con un’alta componente esperienziale e il giusto grado di informazione, potesse portare fuori dalla Puglia e dall’Italia i nostri prodotti, dando giusta visibilità alterritorio, alle persone che ci lavorano e alla qualità? Inoltre, grazie al database della cloud da sviluppare si sarebbe preservato ilprezioso know-how agricolo”.

Questa la storia dell’ingegnere Daniela Bonamassa, CFO e co-founder, insieme al dottor Danilo Marzo, del progetto vincitore di Principi Attivi, “Vineaway”.

Da questa intuizione, “esplosa”, come spesso accade, in momenti di convivialità e condivisione, con cibo di qualità e buon vino a fare da sfondo, è nata la start up “Vineaway”:il primo sito online che permette a clienti privati e ristorazione, di produrre il loro vino, monitorare la produzione e personalizzarla dall’acino all’etichetta.

La piattaforma “Vineaway” è stata presentata lo scorso 15 ottobre presso l’”Hub dell’Educazione e della Conoscenza” di Palazzo Guerrieri a Brindisi, alla presenza del vice sindaco Giuseppe Marchionne e di diversi viticultori ed operatori del settore. L’ingegnere Buonamassa ha illustrato minuziosamente il progetto che, da un lato, dota le vigne di un sistema di monitoraggio agricolo, grazie al quale il cliente potrà “entrare in vigna” ogni volta che vorrà, connettendosi al sito web e seguendo l’intero ciclo produttivo, dall’altro offre ai viticoltori l’opportunità di aprire un canale diretto con il consumatore in ogni parte del mondo, ottimizzando la produzione e riducendo i costi, senza variare nulla nella produzione.

Il consumatore, infatti, a partire dalla selezione del vitigno rispetto ai suoi gusti in termini di vino o dalla conoscenza del territorio di riferimento, verifica la disponibilità della porzione di vigna prescelta rispetto alla quantità di bottiglie che intende ottenere, riserva la sua produzione, la personalizza finalizzando l’acquisto. Avrà quindi accesso ad una pagina personale dalla quale monitorare la vigna in tempo reale, per l’intero ciclo produttivo sino al momento in cui riceverà le sue bottiglie a casa.

Il produttore, invece, per entrare nella rete, richiede al sistema uno studio di fattibilità, sceglie la proposta commerciale più comoda e, ricevendo il sistema di monitoraggio in cantina, entra a far parte della piattaforma “Vineaway”.

Al momento è possibile, sia per i consumatori che per i produttori, registrarsi e lasciare i propri contatti sul sito web www.vineaway.comIn foto Daniela Bonamassa e Danilo Marzo creatori della piattaforma Vineaway