Tempo di lettura: 3 minuti

"escher"Cos’è un paradosso? La definizione ve la potete trovare da soli sul vocabolario, ciò che non troverete è che il paradosso nasce come un evento casuale, contrastante, senza senso e diventa invece una vera e propria "regola" nella civiltà umana. Il paradosso dovrebbe essere un errore, un incidente di percorso, un imprevisto in un progetto, invece sembra diventato una vera e propria "necessità" della civiltà. Disoccupazione ai massimi storici, sempre meno lavoro e sempre per meno persone e paradossalmente cosa si fa per rallentare, contrastare questa tendenza suicida? Interi reparti produttivi sostituiti da macchine, robot, aggeggi che riducono il personale al minimo indispensabile. Computer, codici a barre, lettori ottici… il tutto per rendere una catena produttiva la più corta possibile. Esempio: in un supermercato, si adottano le casse con i lettori ottici che oltre a leggere il prezzo, comunicano con un computer centrale il quale sovrintende alla "gestione" dei prodotti stessi del supermercato dal deposito alla cassa, come? defalcando dall’inventario il pezzo, segnalando l’eventuale riduzione dell’articolo, consigliando quando rimpinguare le scorte. Tutto lavoro che fino a meno di un decennio fa impegnava decine di persone. A cosa serve tutto ciò? Non si fa altro che parlare di disoccupazione, delinquenza legata ad essa, crisi degli acquisti; a rigor di logica, per bilanciare questa tendenza si dovrebbero "rimanualizzare" dei vecchi cicli produttivi, reincentivare le assunzioni e invece niente. Dalle campagne agli uffici postali, dalle banche alle fabbriche si continua a puntare sulla tecnologia, nei campi di patate non
più decine di persone impegnate alla raccolta, ma megamostri in acciaio che provvedono a tutto, raccolta, scelta, imballaggio; catene di montaggio in fabbrica interamente meccanizzate, computerizzate, linee di assemblaggio
gestite da un solo «umano» innanzi ad una console con la quale controlla tutto, caporeparto di sè stesso. Perché?
Perché si continuano a costruire automobili velocissime e costosissime se la legge impone dei limiti? Non sarebbe più semplice adeguare le auto alle leggi? No! Su un "Tg" si piange sull’effetto serra, l’inquinamento, immagini di città soffocate dal fumo, il petrolio che sta finendo… Dopo 5 minuti… "speciale motori", megasuv che consumano tonnellate di gasolio, fuoristrada 4 ruote motrici, 3000 di cilindrata, antiribaltamento ecc. che l’unico terreno che conosceranno sarà quello di qualche aiuola calpestata in un parcheggio selvaggio nel giardinetto pubblico.

Perché produrre e vendere una tale quantità di opzional che non serviranno mai? E perché comprarli? Cosa spinge il ragioniere che va al lavoro in auto in città 5km all’andata e 5 al ritorno nel traffico ad acquistare una stationvagon superdiesel che se tutto va bene vedrà l’autostrada in agosto? Sembra che il paradosso sia un virus subdolo che ha infettato il pianeta e lo sta distruggendo dal di dentro. Ancora… lotta agli strozzini, ai "cravattari", supercommissioni che controllano le banche, associazioni consumatori che controllano tassi, consigliano come risparmiare sui mutui… e poi? Ogni giorno lo "stato" stesso immette sul mercato un nuovo "gioco", una nuova lotteria, ogni settimana, poi tre volte alla settimana, ogni giorno, ogni ora!!!. Si sono fatte battaglie contro le scommesse clandestine, arresti, sequestri… adesso basta andare in una delle centinaia di agenzie di scommesse e puoi giocarti lo stipendio sul calcio, sui cavalli, sulle moto, persino sul colore del perizoma di questa o quella divetta. E chi viene attratto, come Ulisse dalle sirene, in questi vortici autodistruttivi autorizzati? Tutti!… chi i soldi ce li ha, e chi i soldi deve trovarli, dal pensionato, al disoccupato, al ladro, al figlio di papà che non sa come dilapidarli. Perché autorizzare qualcosa che distrugge (solo quando è abusiva però…) intere famiglie? Perché mandare in onda trasmissioni strappalacrime su una famiglia devastata dai debiti di gioco di un padre malato e poi trasmettere un servizio sul nuovo record di giocate del superenalotto? Perché dire no al nucleare per paura dei disastri quando sei circondato da centrali nucleari? Perché riesumare il nucleare quando tutti gli altri cercano energie alternative? Perché si cerca acqua sulla luna continuando ad inquinare e sprecare quella sulla terra? Perché mandare al macero latte, ortaggi e frutta nazionale per poterli comprare come da accordi dagli altri paesi europei? Perché permettere aperture a raffica dei megastore continuando ad affossare i piccoli e medi commercianti…
Troppi perché, troppi falsi perché, troppi controsensi quotidiani, così quotidiani che non riusciamo nemmeno più ad avvertirli come controsensi ma come… regole.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.