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Dentro una stanza a luci rosse la perdita e la riconquista dei sensi diventano protagoniste dell’esperienza fruitiva del “viaggio della parola”, di una parola che diventa carne, materia da toccare, da plasmare, da ridondare, da saturare, da spingere come in un turbine vertiginoso e psichedelico  sino alle porte dell’esistenza.  Le parole come schegge taglienti, scalfiscono la pelle e le viscere per poi invadere la parte più intima dell’io.

Scaglie ultimo spettacolo della Compagnia Phoebe Zeitgeist è andato in scena nell’interessante e accogliente spazio milanese di Germi – Luogo di contaminazione il 12 dicembre 2019 .

Frammenti di esistenza in una formula affascinante

Con la regia di Giuseppe Isgrò, il testo messo in scena (di Isgrò e Francesca Marianna Consonni) sembra essere pensato come un incantesimo creato ad hoc per riportare in vita frammenti di esistenza restituiti in una formula affascinante che ostenta una sensualità di potente seduzione e osa in direzione di un’accuratezza estetica artificiosa.

Per dirla con Artaud è qui in gioco “una partita grave” dove a essere coinvolto “non è solo lo spirito, ma i sensi e la carne, come in una vera operazione”.

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L’atmosfera evanescente invita a spegnere il senso della vista per mettere a fuoco un’esperienza sonora di forte potenza immaginifica: il dialogo tra la voce metallica di una brillante Francesca Frigoli sottoposta a effetti di distorsione, moltiplicazione, duplicazione del suono e una partitura stratificata di synth, diventa ossessione di immaginari collettivi. La rielaborazione di alcuni testi della poetessa  e scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann alias Ruth Keller (morta nel 1974, di nuovo in vita!sul palco di Germi) – “Malina”, “A voi, parole”, “Poesie”- diventa materia per un’ossimorica strategia di “struttura destrutturante” che ruota intorno alla reiterazione delle parole per renderle dense, pesanti, doppie e catapultate in un tunnel dark di “pensieri che non si possono fermare”. “La parola, non farà che tirarsi dietro altre parole. La frase si tirerà dietro un’altra frase”. “In una profonda ebrezza coprirò col sonno le mie domande. Adorerò animali la notte, profanerò le immagini più sacre, mi aggrapperò a tutte le menzogne, diventerò una bestia nel sogno e come una bestia mi lascerò ammazzare.” (I. Bachmann).

Voce e suono sono respiro e grido, corsa a perdifiato dentro un testo-fotogramma di sculture di un’anima che cambia forma nella sofferenza e si rifugia nell’indicibile poetico.

ASPRA, liberamente ispirato a Fassbinder, Pasolini, Copi, Bataille, Michima

La seconda parte di Scaglie è ispirata invece a gli artisti considerati “scomodi” a livello sociale.

Aspra è la messa a nudo di frammenti di pensieri indicibili che vengono invece espressi con sfrontatezza e coraggio dai tre attori (Daniele Fedeli, Chiara Verzola e Francesca Frigoli), è lente di ingrandimento su quegli artisti che sono stati emarginati dalla società, considerati ingiustamente come drogati, folli o fascistizzati.

Il regista Isgrò riesce ancora una volta a dare voce allo Zeitgeist o spirito del tempo in uno spettacolo-concerto che è specchio di un’epoca vittima di incomunicabilità e pregiudizio.

Le musiche di Stefano De Ponti, Shari DeLorian diventano prolungamenti e intensificazioni della parola in direzione di una materializzazione di spiriti poetici le cui opere assumono potenza attualizzante e presente.

“Siamo costretti a essere come pretendono gli altri?”. Il filo conduttore tra questi artisti è la condanna a vivere nell’infelicità di una società e di un periodo storico che non è stato in grado di capirli. La sessualità, l’assenza di Dio, l’emarginazione vissuti come tormento interiore di artisti il cui potere artistico, etico e politico è indiscutibile.

Phoebe Zeitgeist si conferma all’insegna della sperimentazione in cerca di linguaggi innovativi e all’avanguardia, collocandosi tra le compagnie più originali nel panorama teatrale italiano degli ultimi anni.

Lavinia Morisco

Lavinia Morisco