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"mc2"Partire o restare? Rinunciare o reagire? Mollare o tentare?

Navighiamo in acque incerte, in un mare senza pesci da pescare, senza avere una direzione precisa verso cui puntare ma muovendo braccia, gambe e cervello con veemenza pur di restare a galla. In un periodo di smarrimento come quello contingente, in un presente che pare non avere un futuro e durante il quale in tanti hanno dovuto vivere la dolorosa scelta di imbarcarsi verso lidi lontani pur di continuare a sperare che le loro capacità possano trovare adeguata collocazione, fa nutrire speranza l’esempio di chi ha insistito per costruire sulle macerie presenti una nuova realtà, riuscendo nella sua impresa. È questa la sensazione che veicola la MACNIL, azienda di information technology sorta a Gravina in Puglia (Ba) agli inizi del 2000 grazie all’impegno profuso dall’ Ing. Mariarita Costanza e dal suo socio, negli affari e nella vita privata, Nicola Lavenuta. Una sfida che i due hanno affrontato con il coraggio di chi ama la sua terra ed è deciso a non rinunciare all’idea che la stessa possa continuare ad essere una madre feconda pronta a dare nuovi frutti ai figli che tiene in grembo. Una scommessa su cui la Costanza ha investito sudore e cuore e in cui ha creduto sino in fondo, senza mai mollare. La sfida non era semplice: creare un polo tecnologico nel Sud Italia, dispetto ai molteplici siti quasi esclusivamente a Nord. Ma con passione, impegno e il sostegno di amici e familiari, si può ben dire, oggi, che la scommessa sia stata pienamente vinta e il sogno realizzato. La MACNIL si occupa di fleet management ma anche di infomobilità e telemedicina, cioè ricorre ai moderni sistemi informatici e alle più aggiornate tecnologie per offrire servizi alle aziende e ai cittadini che riducano le spese attraverso una massimizzazione dei tempi. Dal 2014 la MACNIL è entrata anche a far parte del Gruppo Zucchetti, a dimostrazione di quanto produttiva e funzionale sia la realtà a cui ha dato vita. Abbiamo avuto il piacere di intervistare l’Ing. Costanza, fulgido esempio di una moderna donna in carriera, un vero e proprio modello a cui guardare e da cui trarre insegnamento e forza, per continuare ad insistere per veder realizzati i propri sogni. La Costanza è al momento anche impegnata in qualità di membro della giuria del nuovo format business lanciato da Italia Uno, Shark Tank”, assieme a Fabio Cannavale, Luciano Bonetti, Gianpietro Vigorelli e Gianluca Dettori.

Dal 2001 è Direttore Tecnico della MACNIL, azienda e realtà tecnologica ed "mc1"informatica a cui ha dato vita assieme a suo marito. In un periodo precario come questo da speranza vedere che la nostra terra possa ancora essere in grado di dare frutti e creare opportunità, com’è stato nel Suo caso. Cosa si sente di consigliare a quanti, liberi professionisti, imprenditori o neo-laureati, vivono quest’oggi la dura scelta di restare nella loro terra o emigrare tentando la fortuna all’estero?

A chi si trova nella condizione di scegliere sul suo futuro, tra restare nella propria terra o emigrare altrove, io consiglio di credere nelle potenzialità del territorio e di guardare al proprio futuro a 360 gradi. Viviamo in una terra splendida, con una qualità della vita elevata, lontani dalla frenesia e dal tram tram dei grandi centri urbani; in una terra in cui accade di ritrovarsi in piazza tra amici pur non avendo alcun appuntamento, in cui i nostri figli possono restare per strada a giocare tranquilli piuttosto che stare davanti alla Tv tutto il giorno. Tutto questo ha un valore aggiunto inestimabile. E se a tutto ciò si aggiunge uno spirito imprenditoriale, un’idea interessante e la voglia di realizzarla a tutti i costi, beh serve solo rimboccarsi le maniche e partire, proprio come abbiamo fatto noi quindici anni fa.

Le ho sentito parlare un anno fa della necessità che lo Stato Italiano, come hanno fatto tanti altri Stati Europei, inizi a “prender per mano” le loro aziende per guidarle verso un percorso di internazionalizzazione. Ad oggi, è cambiato qualcosa?

Finalmente ci si è resi conto che una via d’uscita da questo stallo economico è proprio l’internazionalizzazione. Lo Stato Italiano, tramite l’agenzia per la promozione all’estero delle imprese italiane, l’ICE, promuove diverse iniziative invitando soprattutto le startup italiane a fiere ed eventi all’estero. Ecco qui forse si potrebbe migliorare: questo è un momento particolare dei mercati, sarebbe interessante estendere l’invito non solo alle startup, che stanno cominciando il loro percorso di crescita, ma anche a tutte quelle PMI che vedono nell’internazionalizzazione una via d’uscita alla crisi economica, ma hanno necessità di un supporto.

La MACNIL offre servizi alle aziende e ai cittadini creando delle reti attraverso il Fleet Management ed il Telecontrollo. Quali sono i futuri obiettivi della Sua azienda?

"mc3"La MACNIL è entrata da un anno nel Gruppo Zucchetti, il primo gruppo di informatica in Europa. Questo ha rappresentato per noi un riconoscimento al lavoro svolto fino ad oggi e sicuramente una grande opportunità di crescita. I nostri settori di riferimento sono l’Automotive, con la localizzazione satellitare GPS e il fleet management, l’Health Care, con la telemedicina, la telediabetologia e il telecontrollo dei defibrillatori mobili, infine le Smart City, con l’app Infosmartcity che consente la gestione integrata di informazioni utili per il cittadino. Siamo in corsa per il prossimo obiettivo: creare una Business Unit del Gruppo Zucchetti, quella rivolta al mondo dell’IoT, l’Internet of Thinks. Ci stiamo già lavorando e i presupposti ci sono tutti.

Quanto è difficile per una donna come Lei che è anche madre riuscire a ricoprire un ruolo di responsabilità del genere all’interno di una realtà in espansione come quella della MACNIL e quali i sacrifici inevitabili?

Alla base di tutto c’è un grande spirito organizzativo! Certo, vanno fatte delle scelte e talvolta dei sacrifici. Diventa difficile quando il sacrificio sei costretto a farlo fare ai bimbi, non poterli accompagnare in gita, non poter essere presenti alle riunioni di classe, non riuscire a fare i compiti con loro come fanno tutte le mamme degli amichetti… sono tutte situazioni che sottovalutavo e che in realtà per loro sono importantissime. Anche qui bisogna organizzarsi e se proprio non ce la fai, è necessario parlare chiaro con loro e spiegarne le motivazioni, loro comprendono.

Le ho sentito dire in difesa dello statuto della donna che il genere femminile, per natura, abbia una marcia in più o, perlomeno, diversa da quella degli uomini. Quali sono le capacità che una donna, rispetto ad un uomo, crede possa offrire sul piano lavorativo?

In genere sono contraria a questi discorsi che sottolineano le differenze tra i due sessi, soprattutto in ambito lavorativo. Però ritengo che la donna abbia una caratteristica genetica fondamentale, applicata nella vita in genere e non solo in ambito lavorativo, ovvero quella di riuscire a fare tante cose contemporaneamente e riuscire a farle tutte bene. Questo non vuol dire che tutte le donne siano così e che tutti gli uomini non lo siano, però, in media il “multitasking” è una caratteristica al femminile. Sul piano lavorativo ne consegue che ad una donna calzano a pennello ruoli dirigenziali, nei quali le cose da fare e le responsabilità sono davvero tante.

È stata scelta come unica donna a far parte del nuovo format televisivo di Italia Uno “Shark Tank”. In questo programma, Lei e i suoi colleghi, siete chiamati a valutare la validità di nuove idee imprenditoriali. Quali requisiti sono oggetto di valutazione e quali caratteristiche potrebbero risultare vincenti?

Visto il settore del quale mi occupo, l’IT, sono abituata a stare tra uomini e, posso dire, mi "mc4"trovo bene, soprattutto quando trovi uomini del calibro di Vigorelli, Cannavale, Bonetti e Dettori. In Shark Tank sicuramente guarderò i progetti e le idee, ma mi soffermerò di più sulle persone, sul loro credo nel progetto e sulla loro volontà di realizzare il loro sogno. Il mio motto in trasmissione è “Nulla è impossibile a meno che tu non pensi che lo sia”, ci credo davvero e la nostra storia è una conferma: avevamo un’idea, la cui realizzazione è diventata un sogno. Abbiamo fatto tutto quello che serviva per realizzarlo, ma proprio tutto, anche lavorare 18 ore al giorno, e il sogno si è avverato, oggi abbiamo una Grande Azienda nel settore IT.

 

 

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.