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"chieppa"La mostra Legni e chianche, inaugurata il 14 maggio nell’ex Palazzo delle Poste a Bari, è la più recente tappa di un percorso iniziato da Manlio Chieppa negli anni Sessanta insieme ad altri artisti figurativi rappresentanti di un certo “neo-espressionismo” che caratterizzò quel periodo. Se ci si domanda quali siano le caratteristiche di questo modo di fare pittura, la risposta verrà da sé osservando le opere di Chieppa: i colori della terra, del cielo e degli ulivi, suoi soggetti da sempre, ma diversi in ogni sua fase, sono esasperati, il rosso della terra è infuocato, il verde degli ulivi vira al nero, come giustamente osserva il giornalista Pino Aprile nella sua presentazione al catalogo. Le foglie, da tondeggianti si fanno aguzze come cardi o rami di pungitopo, ma sono pur sempre foglie d’ulivo, il minimo comun denominatore di tutti gli angoli della Puglia, dalla Murgia al Tavoliere, dal Gargano al Subappennino Dauno, dal Salento alla Foresta Umbra. L’ulivo è ovunque, ed è il soggetto principale delle opere di Chieppa, che dopo aver concluso i primi studi nel ’59, ha poi proseguito la sua formazione all’Accademia di Napoli e poi un po’ dappertutto. Dal ’65 girovaga fra Bergamo, Venezia, Firenze e altri centri, aderendo a vari movimenti e Gruppi di ricerca, stringendo amicizia con altri artisti e molti galleristi. Nel ’70, la prima edizione del Catalogo Bolaffi  dedica un’intera pagina alle sue xilografie. Cinque anni prima Chieppa aveva cominciato ad allestire mostre personali, attività che dura tuttora: i centri prescelti sono Bergamo, Milano, Bologna, Livorno, Prato, Venezia, Feltre, Padova, Bolzano, Roma, Asti, Matera. Già nel ’62 aveva cominciato ad esporre nelle gallerie di varie città pugliesi. La mostra più recente, prima di Legni e chianche, risale al 2009 e si intitola Getsemani, allestita nel Palazzo Baroni Ferrara di Bari.
I legni e le chianche, protagonisti della mostra attuale, costituiscono il supporto dei dipinti, e lungi dall’essere solo una base, fanno parte dell’opera. Legni e chianche come segni della cultura materiale del nostro territorio, che da sempre sollecita l’attenzione dell’artista: i primi recuperati sulle spiagge, residui di tavolacci e botti sfasciate di cui conservano il colore violaceo, le seconde rinvenute macchiate dai licheni, nelle lamie, nei muretti a secco, nelle gravine, oggetto delle sue perlustrazioni, testimonianza della pietra calcarea di Puglia. Gli ulivi, su questo supporto, si trasformano pur rimanendo sempre se stessi, descritti foglia per foglia, con i loro rami contorti, insieme a fichi d’india, cardi, edere, girasoli, ginepri e tutte le piante della macchia mediterranea. Altri soggetti, in questa mostra, non sono presenti, là dove in altre personali figurano barche e volti di contadini cotti dal sole. Qui, la vegetazione, ripetuta quasi ossessivamente, viene ripresa in tutti i momenti del giorno, col buio e con la luce, di modo che lo stesso soggetto viene rappresentato con colori diversi.
La mostra, che resterà aperta fino al 12 giugno, celebra i 50 anni trascorsi dalla prima personale, con gli auspici dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, che la ospita nel Centro Polifunzionale per gli Studenti, inaugurato lo scorso anno nell’ex Palazzo delle Poste.

MANLIO CHIEPPA
LEGNI E CHIANCHE
MISTE SU LEGNO E PIETRA
14 maggio-12 giugno 2012
Ex Palazzo delle Poste
Centro Polifunzionale per gli Studenti
Piazza Cesare Battisti, 1   BARI
Info:347 6545907    manlio.chieppa@libero.it

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.