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Continua la seconda puntata del diario di viaggio della nostra inviata Rossella Giovanelli che insieme ad un gruppo di musicisti pugliesi, Michele Giuliani, Cesare Pastanella e Marcello Piarulli trascorrerà qualche mese nel cuore dell’Africa per un progetto artistico che vedrà coinvolti gli artisti delle due nazioni al fine di produrne un lavoro discografico ed un libro di racconti.

Sono in stanza con Arcangela, che finisce di prepararsi.

Qui  va tutto bene. In Africa tutto è amplificato! Parlo del sentire, qui  è  facile amare e odiare nello stesso istante. Sento in maniera diversa e sono tanto vulnerabile , talvolta ho paura! La paura quì sembra fagocitarti , per macinarti e farti poi uscire come nuovo.

Per giorni non ho scritto ed ora mi ritrovo a farlo finalmente. In Etiopia anche se non “fai”,viene tutto intrappolato nella memoria non cosciente, per poi divenire cosciente. Ricordo , con precisione tutto quello che è  accaduto in questi giorni, che sembrano mesi. Ora si alza il vento, le nuvole stanno nascendo.

Sta per cominciare la stagione delle piccole pioggie! Finalmente, Michele dice che così l’aria cambia e forse anche i pensieri diventano più freschi! 

10 e 11 Febbraio

Le prove in teatro continuano: il palco sembra essere diverso. I miei compagni stanno suonando. Il palco ormai ha un colore diverso. Tutto sembra essere in movimento e i musicisti sono felici , la musica per tanto sembra apprezzarlo. La musica è una attenta osservatrice; ti guarda  e decide. Ormai sembra aver deciso volerli far volare un po’ tutti! Volate miei compagni di musica. Michele è  felice: ora applaude tutto contento, sembra un bimbo. Mi sta facendo emozionare!

Vedo sul palco un energia diversa. Il vento si solleva sempre più. Cesare con le sue congas sembra possedere per brevi istanti la musica, dico breve perché la musica solo Per brevi istanti ti concede d’essere posseduta, poi  si libera e tra loro sul palco è  sempre libera! Sono contenta per la musica!!!

Osservo e ascolto i vari strumenti che suonano e finalmente riesco ad identificarli uno per uno:

Endris con il suo masinqo, che ho scoperto essere una sorta di violino con una corda sola, poi c’è  Fasika che suona il kirar, che è un mix unico tra una arpa e una chitarra e  Yohannes che suona il washint, che è il flauto tradizionale che come mi hanno raccontato è uno strumento che spesso imparano a suonare i giovani pastori durante il pascolo.

All’inizio mi sembrava tutto un unico suono, ora riesco a distinguerli molto più chiaramente! Ho notato che Endris e Marcello quando suonano hanno le stesse espressioni del volto. Chissà forse hanno percorsi comuni!

I musicisti è  vero che si assomigliano tutti! Sento la  musica suonare. La parola Etiopia è un richiamo continuo nei testi scritti delle canzoni che canta Gabriella.

La canzone Atse Tewodros che poi dà il nome al progetto racconta una parte della storia dell’Etiopia e dell’imperatore Tewodros, qui molto famoso e riconoscibile perché raffigurato sempre con  i suoi lunghi capelli intrecciati.

Altri  canti raccontano del periodo dell’occupazione fascista, naturalmente dal punto di vista dei guerriglieri etiopi che qui chiamano “arbegna”.

Mi viene voglia di imparare l’amarico e chissà forse ci riusciro’. Le  prove migliorano passo dopo passo, vedo più  fermezza nel suono e nel ritmo. Chiudendo gli occhi vedo nastri colorati; un po’  come da bambina vedo forme che cambiano colore e forma. Vorrei dipingerla per appenderla da qualche parte.!

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12 Febbraio 

h.11’00

Non ho dormito così tanto , ho fatto cose ma non sempre riesco a fermarmi e a scrivere, qui poi fai solo quello che senti.

Sono ora alle prove, i miei compagni stanno sempre a lavorare, ma sono sicura che sono felici! Michele finalmente dopo anni di ricerche è riuscito a comprare un masinqo con l’aiuto di Endris. Immagino si cimenterà a suonarlo appena avrà un po’ di tempo da dedicarci. E’ uno strumento cosi complicato!! Sembra essere felice , non vedo l’ora  di sentire le sue sensazioni!

Intanto Yohannes con il suo suono sembra infrangere il mare! È una meraviglia!

H 14’00

Prove finite per oggi e sono in camera ora. È l’istituto Italiano di Cultura  di Addis Abeba ad ospitarci , dall’Italia mi sembrava un parolone , ora. Mi sento a casa e sembrano volermi tutti bene. Sono gentili e poi c’è Linda una signora etiope che lavora per l’istituto che sembra essere una grande mamma qui e lei mi sta dando una grande mano. Anche Alessandro, il direttore, è una persona molto gentile. Guardo poco il telefono e l’ora , ma questo già lo facevo a casa mia in Italia!

Scopro quì di possedere le mie radici interiori, se prima ne avevo il sospetto ora lo so.

Sento di essere nata qui e solo ora ci ritorno,  le differenze non contano più, so solo che qui  esisto bene.

13 Febbraio 

Stamane ho preparato la colazione per la prima volta. Sono scesa , ho comprato le uova e il pane e ho preparato quello che qui chiamano “nkulal firfir” che sarebbero le uova strapazzate preparate assieme a delle verdurine deliziose.

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H 13’00

Adesso sono in un bar e finalmente riesco ad avere maggiore scansione del tempo. Sto entrando nei ritmi di questa terra.

H 20’00

Oggi pomeriggio è stato bellissimo, sono stata a fare una passeggiata nel quartiere universitario di Addis Abeba. Stasera andremo al Jazzamba, un locale dove si suona. Speriamo bene.

H 21’00

Siamo arrivati al locale, abbiamo contrattato come al solito con il taxi, per venire qui ora sappiamo che ci vogliono 100 birr. Sto imparando l’inglese e ad usare i soldi che qui sono in birr. Come dice Marcello .. brrrrrrrrrrr!!! La serata non sta andando benissimo, la musica qui’ è un po’ spenta, Cesare pero ‘ deve suonare, noi siamo qui per questo.

Ok, è stato chiamato ! Domani i miei compagni inizieranno  a registrare in studio, non faremo tardi. Almeno così ci diciamo ogni sera.

 14 Febbraio 

Primo giorno in studio di registrazione :

La sala di registrazione si trova in un quartiere molto carino all’interno di una villa pazzesca, il proprietario che poi è il nostro fonico si chiama Abegas, che nome strano!  Lui è metà etiope e metà giapponese. L a villa è bellissima, tutto è  curato e l’idea di registrare qui è fantastica. I musicisti sono tutti entusiasti. Ci  credo!

Sembra essere uno studio per le star! Ed effettivamente scopriamo che Abegas ha lavorato con le piu grandi star etiopi a livello internazionale come ad esempio Aster Aweka. In giardino vedo un’ape e questo significa che l’aria è pulita. In città non ne ho viste ancora. Lo studio è da  star ma qualcosa non va….manca la luce!

Questo è  grave in una sala di registrazione, ma sembra che nessuno se ne preoccupi troppo, Abegas sembra essere capace di risolvere tutto! Asapettiamo! Speriamo! Perfect, risolto. La luce c’è , finalmente si comincia !!!

Foto di Arcengela Cicolecchia

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.