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"lesson1"Conoscere e saper padroneggiare correttamente l’inglese ai tempi d’oggi è un requisito imprescindibile per chiunque si affacci al mondo lavorativo e della comunicazione. È l’unico idioma parlato in tutti i continenti, la lingua ufficiale dei paesi più influenti del pianeta, nonché la più utilizzata negli affari, nel commercio internazionale, sul web e la più studiata al mondo.

È proprio a partire dall’esigenza di saper masticare fluentemente l’inglese che a Bari è nata Lesson#1, l’iniziativa promossa da Eleonora Gagliano Candela e Maryann Ferrulli che sarà presentata domani, sabato 12 dicembre, alle ore 10:30 in Via Celentano, 39 e al cui termine si attenderà l’arrivo di uno “speciale ospite natalizio” per la gioia dei bambini. Non una scuola di lingua come tante né tantomeno un corso che faccia uso di una didattica comune, Lesson#1 è l’intuizione concepita e realizzata da due insegnanti qualificate che, prima ancora sono madri e, in quanto tali, hanno compreso bene alla luce della loro esperienza professionale e personale che per apprendere una lingua non ci sia fase migliore dell’infanzia. È per questo che il percorso didattico a cui la Gagliano Candela e la Ferrulli hanno dato vita, non si rivolge agli adulti ma ai bambini dagli 0 ai 6 anni.

Gli studi linguistici hanno dimostrato che l’età giochi un ruolo fondamentale sia per"lesson2" l’acquisizione della lingua madre che per quella di una seconda lingua. Si parla in tal caso di “ipotesi del periodo critico”, cioè della comprovata teoria per cui tutti gli individui detengono una naturale propensione all’apprendimento di una lingua che tende a decrescere e depotenziarsi con gli anni. Impartire le prime nozioni di un secondo idioma ad un bambino durante la sua prima infanzia equivale, quindi, a seminare su un terreno assai fecondo che non mancherà di dare i suoi frutti. Un adulto, per quanto possa essere “portato per le lingue”, impiegherà anni di duro lavoro per raggiungere un risultato che non è neanche lontanamente paragonabile a quello che potrebbe ottenere invece un bambino di età compresa tra gli 0 e i 6 anni esposto a corretti stimoli linguistici.

L’innovatività dell’intuizione di Eleonora Gagliano Candela, dottoressa in Lingue e Letteratura Straniera, e Maryann Ferrulli, madrelingua americana, non si limita solo a questo però. Le due insegnanti ricorreranno, infatti, ad una didattica alternativa e personalizzata per i loro piccoli allievi che, nel linguaggio universale del gioco, troverà la sua forza e il suo punto di partenza. “Imparare divertendosi” è uno dei motti di Lesson#1: non si tratterà di vere e proprie lezioni, data anche la tenera età degli studenti, ma di un corso volto ad insegnare la lingua giocando con la stessa attraverso la musica, il canto, "lesson3"divertenti attività di gruppo svolte insieme ai genitori, materiale personalizzato e approfondimenti su curiosità e tradizioni del popolo britannico.

Un percorso step by step affrontato a piccoli passi per raggiungere grandi obiettivi e dotare sin dai primi anni di vita i piccoli allievi di una padronanza della lingua inglese e di un vocabolario di uso quotidiano che sarà per loro una solida base su cui costruire le nozioni che acquisiranno nel periodo scolastico.

Eleonora, come nasce l’intuizione che hai avuto insieme a Maryann?

La nostra intuizione nasce prima di tutto dal nostro percorso didattico, ma ciò che ha influito maggiormente sul decidere come impostare questi corsi è stato proprio il fatto di essere mamme, per quanto mi riguarda ho sempre cercato di far vedere a mia figlia i cartoni animati in lingua inglese, che poi è il metodo che usano nei paesi che lasciano i programmi tv in lingua originale e Maryann essendo una mamma bilingue ha sempre parlato a suo figlio in inglese. Alla fine è trascorrere del tempo con i propri figli, giocando, cantando ma questa volta invece di farlo nella propria lingua lo si fa in un’altra, per i bambini non è per nulla traumatico, loro hanno una così spiccata capacità di acquisire nuove parole solo divertendosi. Noi per il momento stiamo avviando i nostri corsi in inglese, ma è in cantiere l’idea di sviluppare “Lesson Number 1” anche in altre lingue.

Che metodo di apprendimento offre Lesson#1?

Possiamo chiamarlo apprendimento inconsapevole, ovvero i bambini imparano la lingua"lesson4" inglese giocando, cantando e divertendosi. Sicuramente la parte didattica di un insegnamento è molto importante, ma noi rivolgendoci ai bimbi in età prescolare vogliamo che l’apprendimento sia avviato in modo naturale, un po’ come noi abbiamo imparato a parlare la nostra lingua, con la ripetizione, le associazioni ad immagini e le filastrocche divertenti. Alla fine del corso i bimbi avranno immagazzinato un nuovo vocabolario in inglese, ma porteranno con sé anche un bellissimo ricordo.

In che tipo di attività si articolerà il vostro corso?

Abbiamo creato 4 personaggi con diverse storie che raccontano il quotidiano, ovvero il momento del risveglio, la pappa, il gioco, la nanna e altre avventure. Durante le lezioni oltre a leggere queste storie canteremo, giocheremo e balleremo sempre tutto in inglese. Abbiamo programmato anche delle lezioni speciali a tema, ma questa è una sorpresa per chi ci accompagnerà in questo percorso.

Quant’è importante stimolare nei bambini l’acquisizione di una seconda lingua?

"lesson5"Io penso che sia molto importante. Proprio tempo fa il sito The Independent riportava un articolo su uno studio della National University di Singapore, che affermava che i bambini bilingue sembrano avere un’altra marcia in più: imparano più in fretta. Sono abituati ad affrontare delle sfide quotidianamente e quindi inconsapevolmente hanno una maggior capacità di elaborare le informazioni, imparano le due lingue e riescono autonomamente a distinguere le parole.

Per info consultare la pagina Facebook ufficiale di Lesson#1 al link:

www.facebook.com/lessonnumber1

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.