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“L’amore è un animale che piange, l’amore è un corpo che urla. Gioia e dolore si fondono in un tutto indistinto, l’importante è ballare”. Sono i pensieri di Maddalena de Buziis, la protagonista del romanzo storico di Carlo Silini Latte e sangue. Riflessioni affiorate dalla mente di una giovane donna immersa in una totale comunione con la natura, un’anima pura che ha conosciuto il fiele e il miele della vita, e che spera di continuare a ballare indisturbata, di non dover più avere paura. Ma non è il destino di questa intensa protagonista, che dovrà ancora attraversare l’inferno per poter scorgere l’alba di un giorno migliore. In questa storia di colpe ataviche e di sciocca superstizione, di cattiveria indicibile e di libertà negate, la figura luminosa di Maddalena si staglia nel panorama oscuro e rozzo del Seicento ticinese. L’autore alterna figure storicamente esistite, come l’inquisitore Camillo Campeggi, ad altre di pura invenzione, che sembrano però altrettanto consistenti. Maddalena è l’esempio lampante di un personaggio costruito con maestria: la sua carnalità, la sua mente lucida e la sua anima impavida bucano la pagina e arrivano potenti fino al lettore, spiazzato da tanta umanità. È il ritratto di una donna resiliente, coraggiosa e altruista; è il racconto di come anche la più brutale cattiveria non può niente contro la potenza dell’amore e del sacrificio.

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Lugano, 3 giugno 2016 – Carlo Silini durante la conferenza ”La liberta’ e’ ancora un valore?” a Poestate nel patio del palazzo civico di Lugano (FOTO FIORENZO MAFFI)

In questo romanzo dalle tinte cupe e ricco di suspense e colpi di scena, si racconta dell’ossessione di un uomo senza scrupoli deciso a distruggere l’oggetto della sua bramosia; si narra di fughe rocambolesche e di assassini spietati che non hanno nulla da perdere. E si mostra la cruda realtà di un processo per stregoneria di cui Maddalena sarà vittima nel convento comasco di San Giovanni in Pedemonte, un luogo che ha davvero visto in passato a che bassi livelli di efferatezza può arrivare l’essere umano. Un processo raccontato senza filtri, da cui emerge la pietà per le vittime innocenti che hanno conosciuto l’insensatezza della superstizione. Latte e sangue è un inno alla vita mentre si racconta della naturale propensione dell’uomo verso la brutalità e la morte, un romanzo storico che ricorda di un tempo in cui il valore dell’esistenza umana era ridotto al minimo. Ma nonostante tanto dolore e sangue, alla fine si ricorderà con più forza la sinuosa danza di Maddalena tra i boschi e nelle aule del tribunale, una danza disperata e struggente, una danza di vita e di passione.

Matteo Legin

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.