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La rielezione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha dimostrato come l’Italia e la sua situazione politica sia oramai protesa verso una Repubblica Presidenziale. La revoca, di fatto, dell’incarico al Presidente del Consiglio eletto, Silvio Berlusconi, nel novembre 2011, e la nomina, a totale fiducia del Capo dello Stato, quindi extra-parlamentare, del nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti, il quale giornalmente si recava al Quirinale per riferire e concordare l’azione di Governo, altro non erano che l’espressione di un Governo Presidenziale.
Cosa analoga, avviene in Francia e negli Stati Uniti d’America, in cui il Primo Ministro concorda la politica di Governo con il Presidente della Repubblica, che lo nomina senza alcun collegamento con il Parlamento, eccezion fatta, nel caso della Francia, la situazione di una coalizione di Governo diversa da quella che ha eletto il Capo dello Stato.
La conferma del Presidente della Repubblica, caso unico nella storia d’Italia. Neppure Enrico De Nicola, Capo provvisorio dello Stato nel periodo 1946-48, tra il Referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e la elezione del primo Presidente, Luigi Einaudi, fu proposto con forza la sua conferma. Il nuovo Capo dello Stato, venuto fuori dalla Costituente doveva nei fatti avere poteri molto limitati, anche se la Costituzione prevedeva, e prevede, poteri molto importanti. Pertanto, la conferma era sempre fuori discussione, proprio per sottoporlo alle prerogative parlamentari e politiche, come desideravano i partiti maggiori dell’epoca.
Inoltre, si consideri che il Capo del Governo e del maggiore Partito, la Democrazia Cristiana, Alcide De Gasperi, era figlio della cultura austriaca e, pertanto, fautore del sistema del premierato o cancellierato forte, non dissimile da quello anglo-sassone, rispetto al sistema presidenzialista non presente in alcuno dei modelli costituzionali dell’epoca in Europa.
Tutti i Presidenti della Repubblica successivi a Luigi Einaudi, si sono attenuti ad una scarsa presenza a livello politico. Antonio Segni cercò di far valere le prerogative costituzionali, ma a costo di un gravissimo scontro con Aldo Moro e con tutti i maggiori Partiti. Francesco Cossiga negli ultimi anni del mandato cercò di far comprendere come il sistema costituzionale fosse oramai superato dalla storia, sia per la caduta del Muro di Berlino e sia per l’avvento dell’Unione Europea Economica e politica.
Oscar Luigi Scalfaro, fu il primo Presidente della Repubblica a riuscire a nominare, nel corso del suo settennato, ben due Governi del Presidente: quello guidato da Carlo Azeglio Ciampi nel 1993-94 e quello da Lamberto Dini nel 1995-96. Inoltre, riuscì ad imporre la prassi di obbligare il Presidente del Consiglio incaricato a concordare col Capo dello Stato la nomina dei Ministri ed i provvedimenti più importanti del Governo.
Ciampi tornò ad una politica notarile.
Con Napolitano, il ruolo del Presidente della Repubblica è stato quasi di una Repubblica Presidenziale. Tutti gli atti del Governo sono preventivamente concordati dal Capo del Governo con il Capo dello Stato, i Ministri sono nominati in pieno accordo, come prevede la Costituzione. Il Presidente della Repubblica revoca e affida l’incarico, di fatto, indipendentemente dalle consuetudini costituzionali e dalle maggioranze parlamentari ovvero dai Candidati Presidenti del Consiglio alle elezioni. Si pensi alla nomina di Mario Monti, ovvero a quella di Enrico Letta.
L’elezione per il secondo mandato al Colle di Giorgio Napolitano ha rafforzato la interpretazione quasi presidenzialista della Costituzione, più volte richiamata da Francesco Cossiga, accademico di Diritto Costituzionale.
Sarà il preludio di una riforma della Carta Costituzionale?

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.