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Azione sfrenata, cultura pop, cinema pulp e un pizzico di stravaganza e follia. Sono questi gli ingredienti con cui Matthew Vaughn, dopo Kick-Ass e X-Men: l’inizio, riporta sul grande schermo l’universo dei fumetti. Questa volta nessun supereroe (finto o reale che sia!) al centro della storia, ma il mondo dei servizi segreti della Kingsman. A farla da padrone è l’agente Harry Hart (Colin Firth) che, salvato anni prima da un collega, decide di trasformare il figlio di quest’ultimo, Eggsy (Taron Egerton), in una impeccabile spia. E ci riesce a tal punto da fare della pellicola una sorta di percorso di iniziazione. Eggsy infatti nasce come un ragazzo sbandato di periferia e, tra situazioni surreali e bizzarre, diventa non solo un vero Kingsman, ma anche in un compiuto gentiluomo fasciato da abiti elegantissimi. L’eleganza del resto, nella sua versione più British, è il marchio stesso della società secreta, nascosta dietro l’attività di una sartoria.
Tra rimandi a Tarantino, a James Bond e agli spy movie, Kingsman: Secret Service trascina lo spettatore in un vorticoso mix di adrenalina, azione e ironia dissacrante che, in alcune spettacolari scene, raggiungono l’apice grazie a un sapiente uso dello slow motion. Sangue a volontà, sospetti, massacri e uccisioni perdono qualunque effetto di ripugnanza e fastidio perché i personaggi e la storia non si prendono mai troppo sul serio. Persino il cattivo Richard Valentine (Samuel L. Jackson) assume atteggiamenti che lo rendono divertente. La sensazione è quella di trovarsi in una grande farsa, in cui i toni raggiungono punte di paradosso, senza però mai perdere il contatto con la realtà o scadere nel ridicolo. E così diventano quasi credibili gli appetiti sessuali della principessa di Svezia e una cena di gala a base di panini del Mcdonald’s.
Ciliegina sulla torta il riuscitissimo cast di attori. A cominciare da Colin Firth che incarna nel modo più adeguato l’eleganza del British man e, inaspettatamente, si muove alla perfezione nei panni dell’agente segreto autoironico e sopra le righe. La pellicola sembra insomma quasi cucita su misura per lui. Non meno riuscito è comunque il supporto di Jackson trasformato in un magante pazzo e megalomane, del giovane protagonista Egerton, del Kingsman Arthur (Michael Caine) e dell’agente Merlino (Mark Strong). I loro personaggi, insieme alla storia e alla regia, fanno in modo che 129 minuti, per quanto lunghi, scorrano tra divertimento, sorpresa e spettacolarità, senza lasciare spazio alla noia. Tutto questo certamente fa di Kingsman: Secret Service un film da consigliare!