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"EnzoI Leo Club italiani sono la “costola” giovane del Lions Club International. Nati nel lontano 1957 nella Pennsylvania si sono poi diffusi in tutto il mondo sino a coprire oltre 130 paesi del globo.
Scopo dei “L.E.O.” acronimo di Leadership, Experience e Opportunity è formare i giovani mediante una serie di esperienze al servizio della società, tipo raccogliere fondi per una causa benefica, sensibilizzare la società ad una problematica, impiegare il proprio tempo libero per un’attività sia formativa, che a vantaggio delle fasce deboli sociali di qualsiasi età o condizione.
Abbiamo chiesto ad Enzo Manduzio, Presidente nazionale del Leo Club di darci ulteriori ragguagli in proposito.
Presidente Manduzio, chi sono e che cosa fanno i Leo Club italiani?
“Sono giovani dai 14 ai 33 anni, una fascia molto larga d’età, che va dagli adolescenti al neo professionista che hanno deciso volontariamente di aderire alla nostra realtà associativa internazionale.
Scopo dei Leo nel mondo è dare ai giovani opportunità di vario tipo, di contribuire in gruppo o singolarmente alla crescita socio culturale della società con responsabilizzazione su tre livelli, da quella locale poi nazionale ed infine internazionale”.
Che cosa intendete fare con l’operazione “Unileo 4 Light”?
“ I Leo italiani vogliono concretamente affermare e tutelare il diritto allo studio degli studenti disabili di vista, ossia nello specifico i non vedenti, gli ipovedenti e i dislessici. In un periodo così tumultuoso per l’Università italiana, i Leo scendono in campo senza fare polemiche o azioni di protesta con cortei, occupazione delle facoltà universitarie e quant’altro.
Ma cercano con la sola forza della sensibilizzazione di coinvolgere i loro coetanei, il mondo universitario italiano e la gente comune ad un progetto ben concreto come “Unileo 4 Light”.
Dunque in pratica che cosa otterrete?
“Lo scorso 17 gennaio abbiamo già ottenuto o inaugurato la prima postazione informatica di studio presso l’Università degli Studi di Palermo. A questo è da aggiungere la produzione di materiale didattico per ogni studente disabile di vista”.
Come avete comprato queste postazioni?
“Ci siamo riusciti tramite la raccolta fondi, promossa in tutta Italia tramite i nostri 4.000 ragazzi sparsi dal Trentino Alto Adige alla Sicilia.
Ogni Leo Club locale ha allestito un gazebo in cui veniva offerto dietro semplice obolo di pochi euro un pandorino o colombina della Paluani, insieme a materiale informativo e ai mouse pad. Inoltre per i più piccoli anche tanti palloncini colorati”.
Avete avuto il sostegno delle Istituzioni?
“Si, certo. A Palermo siamo stati al tavolo d’inaugurazione della prima postazione informatica con la Regione Siciliana, la Provincia Regionale di Palermo e naturalmente il Rettore dell’Università palermitana, oltre all’importante sostegno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus di Palermo”.
E il Ministro Mariastella Gelmini ne è al corrente?
“Con il Ministro in persona siamo in contatto tramite la sua Segreteria.
Per noi Leo i rapporti con le Istituzioni democratiche del nostro Paese sono fondamentali”.
Quali altre postazioni seguiranno oltre a quella di Palermo?
“Con probabilità la prossima tappa sarà la Puglia, ma preferirei non sbilanciarmi sino a quando non avremo notizie ufficiali dalle università della regione”.
Presidente, perché un ragazzo dovrebbe far parte dei Leo Club?
“Per mettersi ogni giorno in discussione, sentirsi sempre parte attiva dei problemi che lo circondano. Quindi un attivo “leader” di se stesso, di oggi e del domani che lo attende come uomo e come professionista”.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.