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"baroneIl reddito di cittadinanza? Un provvedimento che non fa bene all’economia, non aiuta nella lotta alla povertà, non favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro. Al contrario: rischia di creare solo ozio e vagabondaggio.

La Costituzione italiana, al primo articolo, recita: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”, non sul reddito di cittadinanza, il quale toglie dignità a coloro che ne usufruiscono. Infatti, godendo di questo beneficio senza niente dover fare per meritarlo, essi smettono di cercare un lavoro, che è il vero mezzo e motivo di vita e di dignità umana. Il lavoro è un diritto, e lo Stato ha il dovere di creare le condizioni per favorire questo diritto. La mancanza di lavoro, tra l’altro, è un potente stimolo alla delinquenza.

Invece di regalare agli inoccupati il cosiddetto “reddito di cittadinanza”, sarebbe necessario premiare, con la medesima somma, erogata mensilmente, le mamme italiane. Che, a differenza di tanti, lavorano sul serio.

L’idea è del Grand’Ufficiale Barone Vitantonio Colucci, imprenditore visionario che nel 1967 ha fondato la Plastic-Puglia, da lui ancora diretta, azienda che sviluppa decine di milioni di fatturato annuo, creando innovazioni tecnologiche a livello mondiale nel settore agricolo e dando lavoro ad oltre 150 dipendenti e a un indotto di migliaia di persone.

L’iniziativa, che il Barone Colucci ha battezzato “Professione Mamma”, mira a gettare le fondamenta di una nuova cultura del ruolo delle giovani donne nella società e intende fornire un sostegno economico mensile alle mamme italiane, proporzionale al numero dei figli e adeguato alle loro piene necessità. Vuole supportare l’impegno quotidiano delle lavoratrici casalinghe, promuovendo un serio fattore di sviluppo delle famiglie a beneficio dell’intera società civile.

Credo che sia arrivato il momento – afferma l’imprenditore – che lo Stato dia un giusto riconoscimento alle mamme italiane, erogando in loro favore uno stipendio mensile che possa aiutarle a gestire le necessità dei figli e di se stesse. Il reddito di cittadinanza non promuove l’economia, la rende ancora più stagnante e alimenta il parassitismo sociale e la disoccupazione. E’ un provvedimento che non dà speranza né lavoro. L’unico modo per far ripartire la nostra disastrata economia è favorire la ripresa dei consumi. Cosa che accadrebbe immediatamente se le mamme italiane potessero contare su una somma mensile certa da poter reimmettere poi nel sistema economico, una somma garantita loro dalla nascita dei figli sino al raggiungimento della maggiore età”.

Non solo. “Il sostegno economico erogato dallo Stato alle mamme – rileva ancora il Barone – incoraggerebbe le famiglie a fare più figli, aumentando la natalità. L’attuale strumento degli assegni familiari è ormai superato, e soprattutto non garantisce somme sufficienti perché possano essere spese nell’acquisto di beni di consumo. Se le famiglie italiane facessero più figli, sostenute dallo Stato, avremmo anche il vantaggio di dare conforto alla nostra Nazione sempre più invecchiata, ma anche, in prospettiva futura, di avere una forza lavoro in grado di sopperire alle esigenze, anche pensionistiche, delle attuali generazioni. Bisogna capire una volta per tutte che lo sviluppo dell’economia di uno Stato parte essenzialmente dallo sviluppo demografico. I nuovi nati sono cittadini dello Stato, e lo stesso Stato, al quale appartengono, ha il dovere di supportarne la crescita”.

Con “Professione Mamma”, infine, sarebbe finalmente riconosciuto il lavoro casalingo, probabilmente tra i più importanti nella società italiana. “Le mamme italiane – conclude il Barone – sostengono l’Italia, sono il vero motore economico della Nazione. Il loro è, a mio avviso, il lavoro più dignitoso e prestigioso che una donna possa fare. Una donna che mette al mondo più figli è ammirevole, costituisce un esempio concreto dell’innato spirito di istinto materno, e occupa un ruolo di primo piano nella nostra società civile. Proprio per questo va retribuita regolarmente per la sua quotidiana missione”.

Il Barone Colucci si dice pronto, se necessario, a fornire consigli per l’attuazione della sua idea. “Lo farei – conclude – esclusivamente per il bene della nostra società e della nostra Nazione che tanto amo e che, in veste di imprenditore e di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, sono tenuto a difendere e sostenere”.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.