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Dopo aver provato a comprare Groupon, senza successo, Google ha deciso di lanciare un proprio sito di offerte: si chiama appunto Offers e la versione beta sarà testata da oggi a Portland, nell’Oregon, per poi estendersi in estate ad altre città degli Stati Uniti come New York e San Francisco. L’annuncio è stato dato dallo stesso presidente esecutivo di Mountain View, Eric Schmidt, alla D9 Conference a Palos Verdes, in California, un appuntamento importante per la tecnologia.

Che a Google piacesse Groupon, era cosa ben nota: Mountain View aveva infatti offerto alla piattaforma di gruppi d’acquisto ben sei miliardi di dollari, ma Groupon aveva rifiutato la proposta di acquisizione. La corporate di Mountain View aveva quindi proseguito per la sua strada fino all’annuncio, a Palos Verdes, dove Schmidt ha mostrato il nuovo servizio di Google anche simulando un acquisto al Floyd’s Coffee shop di Portland.

Google Offers sarà integrato con Google Wallet, il sistema di pagamento per smartphone appena lanciato dal colosso del web: sfrutta la tecnologia Near Field Communication (Nfc), un sistema senza fili che consente la trasmissione dei dati tra due dispositivi a pochi centimetri di distanza. Come suggerisce il nome del servizio, Wallet trasforma il telefono cellulare in un portafoglio, senza costi aggiuntivi. Nel caso di Offers, il coupon acquistato verrà salvato automaticamente sul Wallet dell’utente e utilizzato attraverso il sistema Nfc.

L’iniziativa ufficializzata è un ulteriore tentativo di Mountain View, oramai in atto da tempo, di diversificare il proprio core-business. Per lo storico motore di ricerca, infatti, è importante non perdere terreno nei confronti dei competitor, da Apple a Amazon a Facebook che ogni giorno conquistano nuovi utenti (e quindi denaro). Se però Google riuscirà a fare con Offers quello che ha fatto con Android, tutti i siti che offrono sconti e offerte potrebbero vivere momenti difficili.

Oltre ai rivali, un altro scoglio da superare per Google sarà il tema privacy e antitrust, visto che servizi del genere prevedono l’immagazzinamento di una vasta mole di dati e problemi con la concorrenza. E infatti Paypal, un servizio di pagamento online sicuro e molto diffuso, ha depositato una causa contro Google presso la Corte Superiore della California proprio poche ore dopo l’annuncio di Google Wallet. Secondo Paypal che da tempo pensava ad un portafoglio virtuale, Mountain View avrebbe ottenuto informazioni su questo tipo di tecnologia grazie all’assunzione di un suo ex dipendente.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.