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Anche se la normativa sui giochi d’azzardo on line è di competenza nazionale, i governi UE dovrebbero avere obiettivi comuni e cooperare per adottare misure contro la pubblicità aggressiva e l’offerta di giochi illegali. E’ quanto sostiene il Parlamento proponendo di destinare gli utili a vantaggio della società e tutelare l’integrità dello sport minata dalle scommesse illegali. Chiede poi di tutelare i giovani dalla dipendenza dal gioco con controlli più efficaci e la limitazione della posta.
Il gioco d’azzardo online, caratterizzato nel 2004 da un reddito lordo pari a 2-3 miliardi di euro, rappresenta circa il 5% del mercato globale del gioco d’azzardo dell’Ue e «la sua rapida crescita sembra inevitabile». E’ quanto osserva la relazione di Christell Schaldemose (PSE/DK) adottata dal Parlamento con 544 voti favorevoli, 36 contrari e 66 astensioni. Rileva poi che gli Stati membri hanno il diritto di regolamentare e controllare i propri mercati del gioco d’azzardo conformemente alle proprie tradizioni e culture, al fine di proteggere i consumatori dalla dipendenza, dalla frode, dal riciclaggio di denaro sporco. Ed anche per ovviare al fenomeno di concordare il risultato delle partite nello sport e tutelare le strutture di finanziamento tradizionali che finanziano le attività sportive.
Sottolineando che gli operatori del gioco d’azzardo devono osservare la legislazione dello Stato membro in cui forniscono i propri servizi e in cui risiedono i consumatori, i deputati ritengono che i servizi di gioco d’azzardo debbano essere considerati «un’attività economica di natura molto speciale», per via degli aspetti di ordine pubblico e sociale e di assistenza sanitaria ad essi correlati. A loro parere, per il gioco d’azzardo «la concorrenza non migliorerà l’assegnazione delle risorse» e, pertanto, «un approccio basato esclusivamente sul mercato interno non è appropriato in questo settore così delicato». Rilevano inoltre l’importanza che lo Stato membro di residenza del consumatore sia in grado di controllare, limitare e supervisionare efficacemente i servizi di gioco d’azzardo forniti sul suo territorio.

Tuttavia, il Parlamento esorta la Commissione a svolgere studi e a presentare adeguate proposte «per il conseguimento di obiettivi comuni nel settore del gioco d’azzardo online». Chiede poi agli Stati membri di collaborare a livello europeo al fine di adottare misure contro qualsiasi forma di pubblicità o commercializzazione aggressiva del gioco d’azzardo online da parte di operatori pubblici o privati. Anche  perché ritiene che «l’autoregolamentazione in merito alla pubblicità, alla promozione e alla fornitura dei giochi online non sia sufficientemente efficace». Sollecita inoltre gli Stati membri a collaborare nella lotta contro ogni offerta di servizi di gioco d’azzardo non autorizzata o illegale, proteggere i consumatori e prevenire le frodi. In proposito, sottolinea l’esigenza di una posizione comune relativa al metodo per conseguire detto obiettivo.
Il Parlamento propone poi che gli utili derivanti dal gioco d’azzardo siano usati «a vantaggio della società, incluso il finanziamento rinnovabile a favore dell’istruzione, della salute, dello sport professionale e amatoriale e della cultura».

Lotta contro la frode e altri crimini nello sport

Il Parlamento sottolinea che le attività criminali quali il riciclaggio di denaro e l’economia sommersa possono essere associate alle attività di gioco d’azzardo e «avere un impatto sull’integrità degli eventi sportivi», con il rischio di una perdita di fiducia pubblica. Invita gli Stati membri a garantire che gli organizzatori di gare sportive, gli operatori di scommesse e le autorità di regolamentazione cooperino sulle misure da avviare per far fronte ai rischi connessi alle attività di scommesse illegali e alla prassi di concordare il risultato delle partite, «e definiscano un quadro normativo realizzabile, equo e sostenibile finalizzato a tutelare l’integrità dello sport». Esorta anche la Commissione, Europol e le altre istituzioni nazionali e internazionali a monitorare da vicino e a notificare i risultati dei controlli in tale ambito.

Gli Stati membri dovrebbero inoltre adoperarsi affinché le gare sportive non siano soggette ad alcun uso commerciale non autorizzato e creare strumenti volti a garantire eque retribuzioni finanziarie a vantaggio dello sport professionale e amatoriale a tutti i livelli. In tale contesto, la Commissione è invitata a prendere in esame la possibilità di riconoscere agli organizzatori di gare sportive un diritto di proprietà intellettuale (riconducibile al diritto all’immagine) su dette gare.

Protezione dei consumatori, in particolare dei giovani

Il Parlamento ritiene che Internet «crei nuove circostanze che possono favorire la dipendenza dal gioco d’azzardo», anche se riconosce che la questione dovrebbe essere oggetto di indagini dettagliate per accertarsene. Sottolinea comunque la crescente preoccupazione nei confronti della capacità dei giovani di accedere, legalmente o illegalmente, alla possibilità di giocare d’azzardo online e rileva quindi la necessità di effettuare controlli di età più efficaci e di fare in modo che i minori non possano avere accesso alle dimostrazioni gratuite dei giochi d’azzardo sui siti web.

Per tutelare i consumatori dai rischi connessi ai giochi d’azzardo on line, il Parlamento ritiene che gli Stati membri possano legittimamente limitare la libera fornitura di tali servizi. Li esorta, inoltre, a stanziare fondi adeguati a favore della ricerca, della prevenzione e del trattamento dei problemi legati al gioco d’azzardo online ed esorta tutte le parti interessate ad affrontare il rischio di isolamento sociale causato dalla dipendenza dal gioco d’azzardo online. Suggerisce inoltre di esaminare la possibilità di introdurre una somma massima mensile che una persona può dedicare alle attività di gioco d’azzardo o di obbligare gli operatori del gioco d’azzardo online a utilizzare carte prepagate per il gioco d’azzardo online da vendersi nei negozi.

Sostiene poi l’elaborazione di standard sul gioco d’azzardo online per quanto concerne i limiti d’età, il divieto di regimi di credito e di bonus per proteggere i giocatori vulnerabili, le informazioni sulle possibili conseguenze del gioco d’azzardo e su dove cercare aiuto in caso di dipendenza, la potenziale dipendenza creata da alcuni giochi, ecc.. Pur riconoscendo l’utilità di un codice di condotta per raggiungere alcuni obiettivi pubblici (e privati), sottolinea che questo rimane in definitiva un approccio di autoregolamentazione dettato dagli operatori del settore «e può quindi intervenire soltanto in aggiunta e non in sostituzione della legislazione». La sua efficacia, inoltre, dipende in larga misura dal suo riconoscimento da parte dei legislatori nazionali e dei consumatori.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.