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"GilloDopo il successo di “La rimpatriata”, “Cappuccetto rozzo” e “Tre metri sopra il palo”, Antonello Marchitelli firma con “Gillo Armadillo” la sua decima pubblicazione targata WIP Edizioni: un thriller in salsa barese tutto da scoprire tra ironia, suspance e colpi di scena. Il suo investigatore è un unicum nel suo genere: Gillo non ha il quinto senso e mezzo del suo collega londinese Dylan Dog, né il fascino di Martin Mystère o la determinazione di Marlowe. Eppure riesce, nonostante tutto, a far breccia sui lettori che si ritrovano catapultati, insieme al loro investigatore, nei vicoli di Bari tra un pedinamento e una sparatoria all’ultimo sangue, nell’attesa di risolvere il caso di questa piccola, grande storia narrata noi di LSDmagazine abbiamo incontrato Antonello che chi ha spiegato i retroscena di questa sua ultima fatica letteraria.

Come nasce Gillo Armadillo?

Nasce dalla voglia di creare un mio investigatore privato dopo avere per anni letto quelli di altri autori. Il grande sforzo è stato distinguerlo dai tanti predecessori del cinema, della tv o della letteratura.

Cosa ha di diverso rispetto ai suoi illustri predecessori?

In ogni situazione non sa mai cosa fare, è sempre inadeguato e incapace di mettere in atto le giuste strategie investigative. Non è un conquistatore di donne, non ha la soluzione pronta per ogni situazione e improvvisa alla bisogna.

Nessun “quinto senso e mezzo” alla Dylan Dog?

Direi che con il grande investigatore dei fumetti ha in comune solo la passione per il clarinetto. Nella maniera di seguire le indagini forse ricorda di più il grande Alan Ford. Come il protagonista del celebre fumetto firmato Max Bunker anche Gillo Armadillo raggiunge il suo obiettivo un po’ per caso un po’ per fortuna.

Malavita, commercio e mafia cinese: il thriller passa per l’attualità?

Sì, certo. Nonostante il titolo da cartone animato volevo una storia ancorata alla realtà. E poi ritengo giusto che in un libro debbano esserci tanti elementi: l’importante è calibrarli nel modo giusto.
"Gillo
L’inchiesta di Gillo Armadillo si svolge a Bari: soltanto una ragione biografica?

Sono nato e vivo a Bari. Se ho voglia di scrivere un noir, perché non ambientarlo nella mia città? Inoltre la storia si svolge sì a Bari ma con scarsi riferimenti reali: in pratica potrebbe essere ambientato in qualsiasi città italiana.

Quali sono stati i primi commenti al libro?

È stata molto apprezzata la sua “diversità” dai tanti predecessori. E pare che il finale lo intuiscano in pochi.

Gillo Armadillo avrà un seguito?

Assolutamente sì. C’è voluto tanto per crearlo che sarebbe un vero peccato mandarlo in pensione dopo una sola indagine.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.