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Sembra proprio che la politica, soprattutto quella più becera e da pettegolezzi di comari al balcone, ci prenda gusto ad invadere campi che non le appartengono, combinando solo danni.

Vissuta oramai come una tifoseria da ultras, quando un partito politico si impossessa di una musica, riesce a farla diventare simbolo di uno schieramento calpestandone storia, valori, tradizioni e, spesso, distorcendone la verità.

Questa mostruosità si è scagliata con violenza e aggiungerei anche con molta ignoranza sulla canzone popolare “La canzone delle mondine” chiamata più semplicemente “Bella Ciao”.

Questa canzone è tra le più famose e antiche canzoni popolari italiane e la sua storia è davvero affascinante.

La sua musica, di un autore sconosciuto, sembra provenire da una “carole” francese del 1500. La “carole” è una danza antica di più persone che si faceva tenendosi per mano girando in tondo e accompagnandosi con un canto. Spesso, nelle versioni contadine, si ballava in cerchio intorno ad un fuoco.

Questa musica varcò presto il confine francese e giunse in Piemonte e nella bassa Lombardia del pavese. Qui divenne il canto delle mondine.

La canzone delle mondine si spostò poi in tutto il nord Italia arrivando fino in Veneto.

Essendo così famosa, come spesso accade con le musiche più popolari, venne utilizzata con un testo diverso. Durante la II guerra mondiale, infatti, i partigiani ne cambiarono il testo e ne fecero il loro inno: divenne così la Bella Ciao dei partigiani.

Oggi “Bella Ciao” è una canzone conosciuta in tutto il mondo e viene ancora utilizzata come simbolo durante le molte rivendicazioni di libertà durante le manifestazioni di protesta che purtroppo sono ancora necessarie perché non riusciamo ancora a vivere in un mondo d’amore.

Nadine & Marcus la eseguono per voi nelle due versioni.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.