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"ictus"In una società sempre più frenetica come la nostra, il rischio ictus è altissimo e non solo per gli anziani. L’Ictus, dal latino, significa colpo. In termini medici viene anche chiamato “stroke” (che significa anch’esso colpo). E’ il venir meno improvviso di una funzione del nostro corpo, spesso la capacità di muovere un braccio o una gamba, dovuto alla morte di una parte delle cellule del cervello.

Quest’ultimo, infatti, non è in grado di accumulare scorte di glucosio per poter sopravvivere per qualche tempo in caso venga momentaneamente meno il flusso sanguigno. Bastano pochi minuti

di interruzione del regolare apporto di ossigeno e glucosio al cervello per causare la morte delle cellule cerebrali. L’ictus può essere di due tipi: ischemico o emorragico. L’ ictus ischemico è definito anche infarto cerebrale, dovuto al blocco del flusso sanguigno per chiusura di un’ arteria che porta il sangue al cervello. L’ ictus emorragico è dovuto alla rottura di un’ arteria cerebrale. Quest’ ultimo è più raro rispetto a quello ischemico ma è estremamente più grave e molte volte è fatale. Come sempre, e questo vale per ogni malattia, la prevenzione è fondamentale. Uno stile di vita corretto, tranquillo e bilanciato riduce del 40% l’insorgenza dell’ictus (studio dell’American Stroke Association).

"ictus"In Italia, tra il 1980 ed il 2000, invece, si è riscontrato un incremento del 20% dei pazienti colpiti da ictus, triste risultato della scarsa qualità di vita che il cittadino ha condotto nei in quell’ arco di tempo. Studi recenti della rivista “The Lancet” evidenziano che nel mondo il 10% delle persone che hanno un ictus ha meno di 25 anni, il 30% ha tra i 25 e i 60 anni di età, ed infine il restante 60% dei colpiti da ictus supera il sessantesimo anno di età. Lo stile sregolato di vita non è l’unico fattore che provoca l’ictus; altre concause sono l’ ereditarietà della malattia, l’invecchiamento spesso precoce se si conduce una vita sregolata. Le cattive abitudini, infatti, se protratte nel tempo, possono dare origine ad ipertensione, diabete, obesità, tutti fattori “pre-ictus”.

Lo sport, come sempre, è una panacea per la prevenzione di tutte le malattie. Per chi è più anziano, semplicemente camminare a passo svelto per due ore a settimana riduce del 30% il rischio di ictus. Nelle fasce più giovani il tasso di riduzione dell’ insorgenza di ictus sale addirittura al 70%, laddove l’attività sportiva si svolga regolarmente almeno tre volte a settimana. Per tutti, giovani e anziani, donne e uomini, è comunque consigliabile un controllo regolare della pressione arteriosa, un esame completo del sangue, un elettrocardiogramma ed una visita neurologica, da fare almeno una volta all’anno. Anche il consumo quotidiano di frutta ricca di potassio(banana)aiuta a prevenire l’ictus. Basta davvero poco per stare bene: camminare o fare sport regolarmente ed una sana alimentazione possono essere veramente alla portata di tutti.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.