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"ErniaE’ circa il 20% della popolazione mondiale a soffrire di questa fastidiosissima malattia. L’ ernia del disco, o sfiancamento dell’anello del disco intervertebrale, è la fuoriuscita del nucleo polposo dell’anello che può lacerarsi, solitamente a livello degli ultimi tre anelli lombari. Prima di spiegare tecnicamente cosa è l’ernia del disco e come prevenirla o come curarla è bene parlare della colonna vertebrale. Questa  è l’asse portante del nostro corpo, fondamentale, infatti, per il sostegno dello stesso, funge anche da protezione per il midollo spinale. E’ costituito da 33 –  34  vertebre, distribuite in cinque zone. Sette nella zona cervicale, dodici nella zona dorsale o toracica, cinque nella zona lombare, cinque nella zona sacrale ed infine 4 – 5 in quella coccigea. Elencare e leggere tutti i nomi delle vertebre sarebbe davvero un compito snervante, soprattutto per il lettore, ma conoscere, e questa è una semplice curiosità, il nome della prima vertebra è assolutamente importante. In anatomia, infatti, la prima vertebra del corpo umano, che si trova nella zona cervicale ( C 1 ), si chiama “Atlante”. Il suo nome richiama, infatti, l’Atlante mitologico,  perchè  è il supporto della testa, che è paragonabile ad un globo terrestre, lo stesso globo che , appunto, Atlante, porta sulle sue spalle. Il punto di unione tra due vertebre è il disco intervertebrale. Il disco non è nient’altro che una fibro – cartilagine formata da tre parti principali: l’anello discale formato da strati fibrosi, il nucleo che è il centro dinamico intervertebrale e le placchette cartilaginee. La sua funzione è quella di “ ammortizzare” i movimenti delle vertebre, ma anche quella di stabilizzare i movimenti delle stesse, e comunque funge da elemento essenziale e fondamentale per la staticità e dinamica della colonna vertebrale. Come già scritto in apertura, quando si ha uno sfiancamento dell’anello del disco intervertebrale, siamo in presenza di una ernia del disco. Questa può manifestarsi per un eccessivo sforzo durante lo sport o il lavoro ed in questo caso si parla di una ernia da “trauma”. Può verificarsi anche per l’età avanzata. Spesso le persone affette da ernia del disco hanno superato il 55mo anno di età, anche se spesso sono anche i giovanissimi a soffrirne. La TAC e la risonanza magnetica, sono i mezzi più veloci e sicuri per verificare se si è in presenza di un’ernia. Le operazioni per curarla sono molto semplici:oggi , ad esempio, si può semplicemente sostituire il disco consumato con un altro disco. La protesi è stata inventata dallo statunitense Charles Ray  ed applicata in Italia dal neurochirurgo Antonio Paolo Fabrizi dell’ ospedale Bellaria di Bologna. L’operazione consiste in una piccola incisione, circa 2cm, tra una vertebra e l’altra in modo da rimuovere il disco rovinato ed a inserire due cubetti di idrogel al suo posto.

"ErniaL’ operazione dura circa 40 minuti ,il paziente resta immobile per 48 ore, i cubetti assorbono l’acqua e gonfiandosi raggiungono lo spessore di un disco sano. Se ci dovesse essere una recidiva, la protesi può essere sempre rimossa e sostituita. Un’altra tecnica è quella del Prof , Choy. Consiste in una terapia laser percutanea a contatto per le ernie cervicali dorsali e lombari . Si esegue in anestesia locale. Il nucleo viene colpito da un raggio laser dopo aver introdotto una fibra ottica. Quest’ultima viene messa in contatto con il nucleo stesso attraverso la guida di un ago inserito nella schiena del paziente. In questo modo si riduce la pressione esercitata dal disco consumato sulla radice nervosa . Questa operazione ha riscosso molto successo , al punto che nel 1991, il Prof. Choy , ha ricevuto l’approvazione e la certificazione dal FDA ( Food and Drug administration) . Come si è visto quindi le operazioni moderne sono semplici e rapide. Ma anche per questo fastidiosissimo disturbo la prevenzione è fondamentale. Spesso chi accusa ad esempio un forte mal di schiena, sottovaluta il dolore, pensando che sia passeggero. Ma se persiste è proprio in questi casi che si dovrebbe pensare ad una visita accurata. Ci si dovrebbe comportare in maniera corretta anche nei movimenti quotidiani. Una buona postura riduce del 70% l’insorgenza dell’ernia discale. Si dovrebbe sempre cercare di tenere la schiena diritta, specie se si è costretti a stare a lungo seduti. Anche una regolare attività fisica aiuta a contrastare l’invecchiamento dei dischi. Ed infine se si è in sovrappeso bisogna assolutamente dimagrire in quanto un peso eccessivo sulla colonna vertebrale aumenta del 50% la possibilità di avere l’ernia del disco.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.