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Lo Chef Rocco De Santis

Sempre più in alto, sempre più luminoso, il traguardo raggiunto da Rocco De Santis, Executive Chef del Ristorante Santa Elisabetta del Brunelleschi Hotel: ad un anno dal conseguimento della prima stella Michelin, ecco che arriva anche la seconda. La doppia stella giunge in un momento delicato in cui più che mai sono da premiare la visione di De Santis, il lavoro di squadra e la dedizione costante e ottimista, che sono di casa al primo piano della Torre bizantina della Pagliazza e in tutto l’albergo. La raffinata sintesi tosco-campana della cucina dello Chef, che porta profumi e sapori di mare e di costiera nel centro di Firenze, è valorizzata da una location unica al mondo, dall’atmosfera intima ed esclusiva della sala, da un servizio colto e attento: tutti elementi che contribuiscono a creare un’esperienza multisensoriale.

Si è tenuta oggi 25 novembre, a Milano, la cerimonia di premiazione della Guida Michelin 2021. Anche in un anno delicato e difficile per la ristorazione, la Guida Michelin non manca di attribuire le prestigiose stelle. Questa edizione si è svolta naturalmente con modalità in linea con le normative sanitarie dovute alla pandemia: presenti solo i premiati in collegamento via skype, e cerimonia trasmessa in streaming.

Ciò che colpisce e conquista i clienti del Ristorante Santa Elisabetta è in primis l’ambientazione d’eccezione, storica e di charme. Subito dopo, il Menu li sorprende, li emoziona, completato da una Carta dei Vini che è una ricerca continua. Non ultimo, viene molto apprezzato il servizio, discreto e accurato: la sala è vista infatti quale estensione dello Chef nel completamento del piatto, tanto che alcune proposte vengono perfezionate al tavolo dell’Ospite.

Come tutti i vincenti, De Santis crede molto nel lavoro di squadra e non manca mai di esprimere gratitudine e soddisfazione nei confronti della Direzione dell’albergo e di tutto il personale: Alessandro Fe Maitre, Lorenzo Paoli Sommelier, Francesca Benedettelli Pastry Chef e Fabio Silla Sous Chef.

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Il ristorante Santa Elisabetta del Brunelleschi Hotel di Firenze

Siamo estremamente orgogliosi di ricevere questo doppio riconoscimento, che premia gli sforzi della Proprietà che ha sempre creduto e investito nel progetto di una ristorazione di qualità per il Brunelleschi Hotel e di tutto il nostro Team. Ringrazio soprattutto i nostri Ospiti, che ci hanno onorato della loro preferenza negli anni e sono i protagonisti fondamentali di questo prestigioso percorso” ha dichiarato il General Manager Claudio Catani.

Lo Chef De Santis ha portato la stella al Ristorante Santa Elisabetta appena un anno fa, e con essa una sapiente sintesi tosco-campana.

Ho un forte legame con le mie origini. La Campania mi ispira con emozione e facilità: il mare, la montagna, i luoghi e le persone si uniscono come ingredienti di una ricetta che vive nei miei piatti. I miei maestri mi hanno trasmesso il grande rispetto per la CONOSCENZA, che metto alla base della creazione e della rielaborazione dei miei piatti di tradizione volti all’innovazione. Ovviamente il territorio è un punto di partenza, non certo la mia gabbia.

Ed è proprio partendo dalla Campania e dalle origini affettive che l’estro dello Chef compie voli sapienti e calibrati. Le sue origini geografiche e affettive sono così dichiarate e valorizzate: la Campania scalda tutta la carta con i piatti del ricordo, i suoi simboli e ingredienti cardine. Esempio perfetto il piatto signature Cappelletti ricordo della Domenica: cappelletti di ricotta di bufala, intensità di ragù napoletano. Dichiarati omaggi alla Toscana si trovano ne La Triglia in crosta di Pane allo Zafferano 2015, e ne Il Gambero rosso crudo, panzanella all’agro, caviale e zuppetta di olive di Nocellara, in cui zafferano e la panzanella sono interpretati impreziosendo piatti di mare. Nel Piccione Campania e Toscana si uniscono attraverso cavolo nero e mela annurca: Piccione (petto e coscia) ai carboni, Cavolo nero, mela Annurca, Pastinaca.

Altri due fil rouge della carta sono pesce ed agrumi: bergamotto nelle Linguine al burro di alghe, bergamotto, ricci e bottarga; lime nel Risotto Riserva San Massimo, crema di patate affumicate, scampo e lime, limone in diversi piatti salati e naturalmente nei dessert.

Si aggiungono in questa stagione primizie e suggestioni autunnaliil tartufo bianco impreziosisce il baccalà (Il Baccalà: baccalà, pil pil, cavolfiore, papaccella napoletana e tartufo biancocarciofi e aglio nero sposano la seppia (Seppia & Seppia: velo di seppia, cuore di carciofo, limone ed aglio neroentrano in carta quaglia, animelle, coda di bue, agnello, piccione, tartufo nero, verza e melograno.

L’estetica dei piatti è essenziale, delicati cromatismi e grafismi accompagnano abbinamenti esplosivi ed opulenti.

Fra i dolci, il Babà in evoluzione racconta molto bene la visione dello Chef fra ricordo e leggerezza: Babà, mango, passion fruit, lime, sorbetto al lemongrass.

menù degustazione dallo Chef Rocco De Santis si chiamano “Tracce di innovazioni” (da 5 portate,) “In-Contaminazioni” (da 7 portate), “Chef Experience” (da 9 portate). A pranzo è possibile ordinare anche i menù “Percorsi” da 3 portate, e “Carte Blanche” da 3 portate a scelta dello Chef.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.