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"GiorgioÈ conosciuto come “il chitarrista di De’ Andre”. In realtà è molto di più. Perché oltre ad avere suonato con uno dei più grandi cantanti italiani di tutti i tempi, gli è stato amico. Nel tempo gli ha insegnato a suonare il Bouzouki, una sorta di mandolino di grandi dimensioni usato in Grecia, e ne ha scoperto le grandi doti morali e culturali. Non solo. Ha suonato con personaggi del calibro di Vasco Rossi, Zucchero, Massimo Ranieri, Massimo Bubola e Ornella Vanoni, con Cristiano de Andre, Nada.

Parliamo del musicista Giorgio Cordini, uno dei più importanti artisti della corda in Italia. “Artisticamente sono nato prima del mio incontro con De Andre – spiega Giorgio Cordini – vivo di musica praticamente da sempre. Mio padre era musicista, un violinista, e sin da bambino ho ascoltato di tutto. Un mio bellissimo ricordo risale a quando avrò avuto 7 o 8 anni e con mio papà ascoltavo dischi a 88 giri di Charlie Parker e Chat Backer. Una volta maturato la mia passione è diventata la mia professione”. Cordini ha iniziato a suonare da ragazzino, studiando da autodidatta prima a Venezia, dove è nato da genitori bresciani e poi nella sua provincia di origine. Nel corso del tempo ha incontrato e si è confrontato con molti musicisti tra cui Mauro Pagani della Premiata Forneria Marconi, con cui suonava quando la band si chiamava Forneria Marconi. “L’incontro con Mauro Pagani per me ha significato molto– continua- proprio lui mi ha portato da de Andre, cui aveva raccontato che oltre alla chiatarra suonavo il Bouzouki. Purtroppo senza avvisarmi e senza che avessi un’idea precisa di che tipo di strumento si trattasse. Ciononostante è nata sintonia con Fabrizio, che mi ha voluto nel disco “Le Nuovole” del 1990, poi ho partecipato alla tournée del ’91 e nel frattempo ho imparato a suonare il bouzouki”. Oggi Cordini, grazie all’amico Mauro Pagani che gli ha insegnato, è uno dei migliori suonatori di Bouzouki in Italia. Così bravo da avere istriuito “Faber” e da avere molti allievi che lo seguono nell’Accademia che ha fondato a Provaglio d’Iseo con la moglie Luisa Moleri, che lo segue nelle sue attività. “Ho partecipato anche al tour del ’97 "Anime salve" ed all’ultimo “Mi innamoravo di tutto”.

Si è trattata di un’esperienza unica, anche se devo ammettere che la cosa più incredibile per me è stato diventare amico di Fabrizio di De Andre, che era uno dei miei miti ancor prima di conoscerlo. Basti pensare che una sera, al forum di Assago, con di fronte 13mila persone, mentre cantava Marinella ho smesso all’improvviso di suonare, rapito dalla bellezza della canzone, dalla sua voce e dalla poesia. L’altro chitarrista ha dovuto darmi un colpo al ginocchio. Nel tempo ho scoperto tante doti di quello che prima era “un grande cantante” ma che poi è diventato una persona da apprezzare a 360 gradi. Non tutti sanno, per esempio, che De Andre era un uomo dalla cultura sconfinata. Era uno che studiava a approfonditamente tanti argomenti. Sapeva moltissimo ma non lo esibiva, anche perché era un grande ascoltatore, che sapeva rapportarsi con chiunque. L’ho visto parlare di botanica con uno scienziato e giocare a carte con noi e i ragazzi che montavano il palco”. Dopo le collaborazioni con De Andrè, Cordini ha continuato pur restando fortemente legato al suo territorio dove organizza un interessante festival: Acoustic Franciacorta, dove porta chitarristi di calibro internazionale che si esibiscono in alcuni luoghi storici del territorio ma che tengono anche workshop per altri musicisti.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.