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"don-turbolento"Un disco potente e maturo. Non solo funk sintetico, ma una visione totale dell’elettronica. In chiave pop. A tre anni dall’omonimo esordio, i Don Turbolento tornano con “Attack”. Un lavoro che in dieci tracce verifica l’evoluzione di suono e scrittura compiuta dal duo bresciano negli ultimi tempi. Non più party band da dancefloor come agli esordi, ma compagine in grado di accostare all’indole wave anni ottanta che li contraddistingue sin dalla line up (solobatteria e synth) una gamma di influenze rivisitate con spirito personale ed energico.

A partire dall’iniziale What I can, col suo drumming drittissimo e una brevilinea  divagazione analogica finale, si capisce subito che i Don Turbolento non sono più la classica band che si affida solo a un bpm tirato al massimo. E difatti “Attack” sorprende per la quantità di soluzioni che Dario Bertolotti e Giovanni Battagliola riescono ad escogitare, lavorando sui dettagli e lasciando libero negli arrangiamenti un estro mai sazio di nuove influenze rivisitate. Importante il lavoro sugli incastri vocali, che arricchisce il cantato spesso urgente; ancor più fondamentale quello sulle ritmiche e sui synth, entrambi fautori di un sound più impattante che in precedenza, pur non tralasciando l’aurea pop dell’esordio. Così in questo nuovo lavoro i Don Turbolento non rinunciano a confrontarsi con le più classiche strutture punk-funk, ma lo fanno con piglio tutt’altro che rassicurante. E quando meno te l’aspetti innestano granulazioni sintetiche su pop-song di kraftwerkiana memoria (la voce robotica di Tanzen Dusseldorf), mentre altrove è un rinnovato spirito new wave a palesarsi, o un’occhiata al songwriting dell’ultimo Brian Eno. Tra tutte le tracce è però la splendida cavalcata di Desert line a testimoniare la crescita del gruppo: qui il cameo vocale di Max Collini (Offlaga Disco Pax), oltre a portare nel disco un’empatia tra le due formazioni nata su tanti palchi condivisi, mette la più classica ciliegia sulla torta ad un brano dalla straordinaria forza evocativa.

Quello dei Don Turbolento, dunque, non è più solo funk sintetico, ma è un punto di vista sulla musica elettronica multiforme e pulsante. Qualcosa che si appropria di un passato illustre e lo svela per quello che è oggi, attraverso le visioni di un duo potente e maturo. Data di uscita: 22 Novembre 2011

I Don Turbolento sono un duo formato da Dario Bertolotti (batteria e voce) e Giovanni Battagliola (synth e cori). Nascono nel 2005 traendo il loro nome da un un pezzo degli Yello, eccentrico duo svizzero degli eighties; ad accomunarli un’identica passione per il groove del funk, l’attitudine del rock e le sonorità elettroniche. Senza basso e chitarra, i DT trasformano questo limite in un punto di partenza da cui sviluppare un sound originale, con batteria vitaminica e funk più synth nudo e potente, tipico di certa wave anni ‘80.
Nel 2007 pubblicano “Spend The Night On The Floor”, un e.p autoprodotto di quattro tracce nato con la benedizione dell’etichetta di culto Dischord, che viene accolto con grande interesse da tutta la stampa specializzata italiana. A settembre dello stesso anno iniziano il tour di presentazione dell’ep, con più di 30 date nelle maggiori città del nord e centro Italia. A Natale i Don Turbolento ricevono lo “Steppin Out On The Floor” Faresoldi rmx, un gradito dono da parte dei Dj’s Riotmaker che per l’occasione manipolano l’ormai nota “Spend The Night On The Floor”.
Nel 2008, a gennaio, vede la luce l’omonimo album d’esordio: “Don Turbolento” edito
dall’etichetta Circolo Forestieri. Undici brani che fotografano il loro percorso musicale, fatto di rock e post punk, di elettronica e funk, di dance e popular music, di groove e di melodia. Ad aprile, assieme ai videomaker della Mozukin, producono il video del singolo “Jingo & Nina” che trova spazio sulle maggiori emittenti musicali nazionali (Mtv Brandnew, All Music, Qobtv, Ios, ecc…).
Nel 2009 l’attività live del gruppo procede con date in tutta la penisola, spesso in apertura
degli shows di Offlaga Disco Pax, con i quali hanno stabilito un’ottima empatia. A
Novembre il gruppo riceve l’onoreficenza di “miglior disco indierock 2009” al MEI di
Faenza.
Nel 2010 il gruppo si dedica alla stesura di nuovi brani per la seconda release. A marzo si
uniscono a Damo Suzuki, storico cantante dei tedeschi Can, per un concerto/jam session dedicato all’improvvisazione.
Nel 2011 la band entra al TUP studio di Brescia per la registrazione delle dieci tracce che
andranno a formare “Attack” (Etichetta/Distributore). Al secondo lavoro seguirà un tour, nel quale la band si presenterà con una line-up arricchita da un nuovo elemento, che
accompagnerà i DT esclusivamente dal vivo per trasporre al meglio il sound “granitico” e
d’impatto del nuovo lavoro.

www.myspace/donturbolento.com

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.