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"c"Con tanta Italia a sostenerne le ali, la stazione-colomba di Santiago Calatrava a Ground Zero spicca il volo con un raggio di sole che, nella data simbolica dell’11 settembre, entrerà dall’"oculo" aperto nella volta lungo la linea della "scheggia di luce" che quel martedì del 2001 guidò i sopravvissuti verso la vita. L’archistar spagnolo cita "l’occhio del Pantheon" tra le ispirazioni del progetto della sua ottava impresa ferroviaria che verrà inaugurata ufficialmente nella prima decade di marzo. Data esatta ancora da definire.

"Per me è stato un orgoglio partecipare in un progetto così complesso e unico al mondo – spiega l’architetto -. Credo sinceramente che la stazione diventerà uno dei monumenti iconici della città, come i ponti che attraversano l’Hudson e l’East River. L’opera rientra nella tradizione dell’architettura civile di New York e in quella della tradizione americana, che cerca di andare oltre i limiti. Sara il catalizzatore dello sviluppo dell’area, come è stato per un’altra stazione iconica, Grand Central"."c2"

Calatrava ha portato l’ANSA in un tour in anteprima della complessa struttura che di fatto, grazie a undici linee di metropolitana e alla ferrovia Path verso il New Jersey collegherà New York con JFK e Newark, "e quindi con il resto del mondo". Secondo Port Authority che gestiste il progetto, lo snodo di scambio sara utilizzato da più di 250.000 passeggeri ogni giorno e visitato da milioni di turisti l’anno. Calatrava intanto sta sviluppando un secondo disegno riguardante la ricostruzione della Chiesa Greco-Ortodossa di San Nicola a Ground Zero. Somiglierà a una Santa Sofia e sarà l’unico edificio religioso nella zona.

C’è tanta Italia nella stazione ormai arrivata in porto con l’apporto di tremila maestranze e ad un costo di quasi quattro miliardi di dollari. Il marmo che riveste pensiline, corridoi e la grande piazza dell’"Oculo" viene dalle cave di Lasa in Val Venosta, quelle, per intendersi, degli Asburgo, mentre a fornire l’acciaio è stata la Cimolai Spa di Pordenone. Mille le complessità del progetto che ne spiegano ritardi e cartellino del prezzo: mantenere fin dall’inizio in funzione le linee di subway al suo interno, per non parlare degli aspetti legati "c3"alla sicurezza in un luogo carico di tragedia come Ground Zero e poi alla luce degli attentati ai treni di Londra e Madrid.

"Ma anche, pensate solo alla logistica di portare il materiale su quest’isola", spiega Calatrava nella "piazza" dove ancora lavorano gli operai ma presto, nel corso dell’anno, gli spazi commerciali del Westfield World Trade Center, quasi 34.000 metri quadri di retail, brulicheranno di pendolari e turisti: già si sono prenotati Apple, Eataly, il ristoratore Mario Batali, Banana Republic e Starbucks: insomma un mix di prezzi per tutti pensando anche alle "Voguettes" di Anna Wintour che hanno gli uffici ai piani alti della sovrastante Freedom Tower.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.