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"brunoNon capita spesso di arrivare a 20 anni al disco d’esordio con alle spalle tre grandi successi internazionali, come produttore autore e Guest star, e sette candidature al Grammy. Forse non è un caso che il furbo Bruno Mars parli di «allineamento delle stelle».

Bruno Mars è il ragazzetto delle Hawaii che ha conquistato le classifiche di mezzo mondo scrivendo e producendo «Nothin’ on you» con B.o.B., «Billionaire» con Travie McCoy e «Fuck you» cantata da Cee Lo Green e che adesso è arrivato al suo album di debutto, Doo-Wops&Hooligans, un album su cui una major punta moltissimo e che ha un titolo tutto un programma. Il Doo-Woop è un genere vocale fondamentale per la storia della black music, uno stile fondato da quartetti o quintetti vocali che è stato decisivo per alcune delle voci più belle della musica nera. Non è un caso che Bruno canti in falsetto. «Vengo da una famiglia di musicisti e sono cresciuto ascoltando la Motown e appunto i grandi del Doo-Woop come Cadillacs, Flamingos, Moonglows: i loro brani sono essenzialmente canzoni d’amore, melodie belle dirette e che vanno dritte al cuore» racconta Bruno Mars che in questi giorni in Italia per promuovere l’album (è stato ospite anche di Amici). Dal suo disco è già uscita una hit mondiale «Just the way you are». Ma l’atmosfera dell’album è di una varietà sorprendente per un ragazzo così giovane che però anche nel modo in cui affronta la stampa dimostra una abilità e una astuzia da veterano. Per esempio prima di incontrarlo i giornalisti vengono avvertiti che eventuali domande sulla vicenda del suo fermo da parte della polizia per possesso di droga stopperebbe l’incontro stampa. «Con il mio album voglio semplicemente cercare di definire chi sono, la varietà di stili riflette le mie passioni musicali e non ho paura di correre il rischio di non essere identificati in una categoria precisa, preferisco essere fedele a me stesso».

La sua carriera finora è stata gestita a perfezione: prima i successi come autore e produttore poi l’album del debutto. «Non c’era un piano organico – dice – grazie a B.o.B a Billionaire la gente ha cominciato a riconoscere la mia voce poi è arrivato ‘Yust the way you are», direi – conclude con un sorrise – piuttosto di un felice allineamento delle stelle». Bruno Mars è cresciuto alle Hawaii ed abita «nella stessa strada dove è andato a scuola il presidente Obama. Per me lui rappresenta quello che spero che l’America stia diventando». Considera Michael Jackson un mito, «non conosco nessuno che abbia la mia età che non abbia provato a fare il ‘Moon walkin», non c’è stato nessuno grande come lui», difende la propria vita privata, «voglio essere conosciuto per la mia musica e quando ti trovi ad affrontare il successo come è capitato a me ai bisogno della tua vita privata per non perdere la testa. Ma poi che cosa cambia conoscere la vita privata di Prince di fronte alla sua musica?», ed è un appassionato cultore del reggae. «Alle Hawaii Bob Marley è un mito, credo che la sua grandezza di autore non sia stata riconosciuta del tutto. Sono veramente felice di aver potuto inserire nel mio album un duetto con Damian Marley».
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Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.