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"IMG_0084"Trepidante attesa da parte di una sala gremita al Circolo Barion per l’arrivo di Riccardo Scamarcio, giunto al Bif&st per ritirare il premio Vittorio Gassmann per il film ‘Pericle il nero’.
Il discorso si incentra subito sul film del quale Scamarcio è attore protagonista oltre che produttore (casa di produzione Buena Onda). “Inizialmente -racconta Scamarcio- Abel Ferrara aveva manifestato l’intenzione di portare la storia al cinema, ma poi la produzione è passata nelle mie mani e ho scelto Stefano Mordini come regista.”
Il film, trasposizione cinematografica del romanzo di Giuseppe Ferrandino, ha impegnato l’attore per un lungo periodo: “quando decidi di dedicarti ad un film è come decidere di iniziare una storia d’amore, devi sapere che per, almeno, due anni e mezzo (tempo in cui è stato impegnato per il film) devi stare con quella persona.

Poi racconta dell’esperienza a Cannes (dove il film è stato presentato) e l’atmosfera e i toni cominciano a riscaldarsi. “Questo film, pur essendo a Cannes, è stato completamente snobbato, non ha incassato una lira, e lo dissi anche in conferenza stampa. Questa mia affermazione fu, chiaramente, la prima cosa associata al film, ma ne ero consapevole, mi sono buttato in pasto a chi avrebbe pubblicato certi titoli il giorno dopo!”.

Parla poi di come il personaggio di Pericle, così duro e restio al mondo possa essere paragonato ad un personaggio pasoliniano: “Pericle è un ‘ragazzo di vita’, uno di quei personaggi che Pasolini ha messo in scena, ma pur essendo così duro poi sa amare più degli altri”.

Si sofferma, poi, a parlare del rapporto che si instaura con il pubblico. I toni si fanno ancora più polemici e i presenti certo non si aspettavano che l’attore pugliese potesse inveire proprio contro di loro. “Quando uno mette in scena uno spettacolo, il problema è il pubblico, perché voi rompete il cazzo, voi volete interagire con lo spettacolo. Capisco l’esigenza di partecipare, ma non si può, non si deve fare, dovete starvi zitti! Come diceva Carmelo Bene, lasciate qui i soldi e non vedete lo spettacolo. Certo, sono provocazioni estreme, ma questo è per dire che uno spettacolo è tale se vi sorprende ma sembra che il pubblico voglia solo uno spettacolo consolatorio.
Siete diventati protagonisti, c’è una forma di accondiscendenza che vuole mettere al centro il pubblico, ma non è normale, ad ognuno il proprio mestiere, altrimenti venite qui e fate il mio mestiere. Basta a dare ragione al pubblico, il pubblico ha torto!”.

Provocatorio ha continuato ad inveire verso i presenti e tra chi lo supportava e chi o contestava, l’attore ha confermato di poter affermare ciò che vuole quando e dove vuole. Invita, poi, a chi non accetta i suoi attacchi di salire sul palco al suo posto. Alla fine si congeda tra applausi e fischi che si fondono insieme.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.