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Siamo professioniste e professionisti pugliesi del comparto artistico e culturale. Ci occupiamo di processi che hanno al centro la condivisione di esperienze tra esseri umani e lavoriamo ormai da anni in uno stato di emergenza permanente a causa di una fragilità strutturale sia a livello regionale che a livello nazionale. Il nostro agire si svolge in presenza, dal vivo, a contatto diretto e ravvicinato con le persone, con il pubblicocon cui, nel fragile momento della performance, dello spettacolo, dell’azione culturale, costruiamo una relazione diretta che è fatta di scambi sensoriali, di sguardi, di prossimità. Ciò avviene non nel rispetto di una tradizione antica, bensì nella consapevolezza che la relazione di prossimità risponde a un bisogno e un desiderio umano che è vitale e per questo anche artistico e culturale. Siamo sicuri che, nonostante l’attuale impossibilità a svolgere le attività culturali dal vivo con la stessa modalità di prima della pandemia, torneremo tutti a incontrarci e a condividere (attori/autori e spettatori) uno stesso spazio fisico. Proprio per questo vorremmo che la Regione Puglia e in particolare il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio sostenesse con forza e determinazione le attività culturali dal vivo che, in quanto dal vivo, non possono essere in alcun modo sostituite con “palcoscenici virtuali”.

Chiediamo che l’utilizzo della tecnologia digitale, e il conseguente investimento economico per il suo sviluppo, siano e rimangano marginali rispetto al sostegno di tutti i processi culturali artistici di ricerca, produzione e formazione in vista della reale e generalizzata riapertura anche se non imminente. In questa fase di convivenza con il virus chiediamo che vengano sostenute, tramite procedure semplici e con tempi certi, tutte le idee e le iniziative (di Imprese e di singoli professionisti dello spettacolo) che riaffermino il valore dell’esperienza artistica dal vivo e lasciando all’intrattenimento digitale un ruolo marginale. Chiediamo che siano ammessi e favoriti tutti i processi creativi “alternativi” a quelli consuetudinari, dalla possibilità di utilizzare spazi non deputati allo spettacolo dal vivo, alle pratiche realizzate nei piccoli presìdi culturali, agli spazi all’aperto, fino agli spettacoli pensati per un numero ridotto di spettatori, o agli spettacoli itineranti. Senza uno sforzo di fantasia condiviso, irrigiditi nelle norme che fino ad ora hannoregolato lo spettacolo dal vivo e le attività culturali, che ravvisiamo superate non solo dallo stato attuale di emergenza ma proprio dalla storia performativa degli ultimi cinquantanni, temiamo che ci si avvii versouna deriva che consideriamo pericolosa, oltre che per l’aspetto economico, per il rischio di impoverimento intellettuale della società civile.

Sogniamo di vivere in un luogo che abbia a cuore il benessere sociale di tutta la comunità.Ogni investimento dovrebbe andare nella formazione per rafforzare la qualità del lavoro artistico e nell’educazione alla visione per il pubblico. Le agenzie regionali hanno strumenti e competenze insufficienti per gestire l’attuale grave situazione che rischia di far morire l’afflato artistico in Puglia; né possono prefigurare un cambiamento facendo leva su uno sforzo organizzativo e amministrativo che non si confronti con l’immaginazione artistica, dal basso, di quanti lavorano ogni giorno nella produzione, nella programmazione e nella creazione quotidiana della relazione umana e culturale che è alla base della cittadinanza e dello sviluppo di una comunità.

Siamo professioniste e professionisti che amano la propria terra, che hanno scelto di rimanere in Puglia quando sarebbe stato più facile mettere in fuga il proprio cervello, ma in questa fase sentiamo quanto mai distanti le Istituzioni e le agenzie territoriali che dovrebbero fare da tramite. Sentiamo la mancanza di mediatori e facilitatori che ascoltino le nostre istanze e soprattutto i nostri progetti. Avvertiamo il rischio di essere contenuti in parametri e numeri di matricola inadeguati a tracciare storicità dei percorsi, riconoscimenti di pubblico e di critica, profondità della ricerca, competenze e capacità innovative di creazione. In questo contesto, se davvero il digitale può essere una risorsa, chiediamo che venga utilizzato al servizio di una più stretta e capace conoscenza delle nostre attività e delle nostre competenze, non già ai fini di una inerte sostituzione delle attività dal vivo.

Aderiscono alla presente Lettera:

Stella Addario, Elisabetta Aloia, Gabriella Altomare, Pantaleo Annese, Agostino Aresu, Domenico Balducci, Ruggiero Balzano, Maddalena Barbanente, Gianluigi Belsito, Sara Bevilacqua, Mariana Borrelli, Angela Borromeo, Raffaele Braia, Anna Carbotti, Floriana Carella, Francesco Casareale, Ippolito Chiarello, Michele Cipriani, Cinzia Clemente, Ivana Coronese, Roberto Corradino, Andrea Cramarossa, Francesco Crudele, Lidia Cuccovillo, Silvia Cuccovillo, Francesca Danese, Gustavo D’Aversa, Luigi D’Elia, Anna De Giorgio, Carla De Girolamo, Francesco De Martino, Anna De Palma, Marianna De Pinto, Carmen De Sandi, Grazia Dibenedetto, Marianna Di Muro, Angela Dimiccoli, Vito D’Ingeo, Mary Dipace, Annamaria Di Pinto, Gianfilippo Direnzo, Ermes Di Salvia,Michele Di Stasi, Michela Diviccaro, Anna Giulia D’Onghia, Franco Ferrante, Arianna Gambaccini, Rosalia Gambatesa, Maria Elena Germinario, Rossella Giugliano, Federico Gobbi, Miki Gorizia, Marco Grossi, Enrico Francone, Salvatore Imperio, Savino Italiano, Angela Iurilli, Corrado La Grasta, Maria Lanciano, Giuseppe La Torre, Vito Latorre, Paola Leone, Simona Lepore, Silvia Lodi, Marialuisa Longo, Marco Maffei, Alessandra Mandese, Salvatore Marci, Michela Marrazzi,Piergiorgio Martena, Olga Mascolo, Robert Lee McNeer,Tiziana Mele, Walter Mirabile, Gabriele Montaruli, Valeria Simone Monti, Anna Moscatelli,Roberta Natalini, Lisa Navach, Damiano Nirchio, Dino Parrotta, Giovanni Pascazio, Lucia Pennacchia, Lidia Pentassuglia, Giulia Petruzzella, Marco Pezzella, Silvana Pollice, Walter Prete, Sergio Racanati, Isabella Ragno, Antonio Repole, Gianbattista Rossi, Antonella Sabetta, Leonarda Saffi,Saba Salvemini, Elisabetta Sbiroli, Davide Sciascia, Ezio Schiavulli, Giuseppe Semeraro, Annika Strhom,Francesco Tammacco, Maristella Tanzi, Rosa Tarantino, Viviana Tatò, Lello Tedeschi, Barbara Toma, Tita Tummillo, Rosanna Ventura, Clarissa Veronico, Pia Rita Wachter, Chiara Zilli, Fabio Zullino,

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.