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Roxanne, Every breath you take, Message in a bottle, Walk on the Moon, Reggatta de Blanc sono tra quelle canzoni passate alla storia musicale mondiale e che perciò hanno permesso l’entrata nell’Olimpo di quella connotata come la seconda arte ai componenti della band che questi brani li ha partoriti e inscenati: Stewart Copeland, Andy Summers e Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting, meglio conosciuti come i Police.
I Police, che in realtà non si sono mai ufficialmente sciolti, raggiunsero l’apoteosi negli anni Ottanta grazie a tecnica e capacità interpretativa degna dei migliori musicisti e per merito delle quali sfuggono ancora oggi alle catalogazioni: non hanno prodotto solo musica rock, ma anche pop e reggae e hanno saputo ammorbidire i suoni punk che nel periodo in cui la band cominciò a far capolino andavano per la maggiore. Questo ha permesso loro di restare a lungo sulla cresta dell’onda anche dopo la scorpacciata di successi iniziali, e di essere apprezzati da chiunque non si limiti a considerare la musica come un generico passatempo.
Ebbene il 30 giugno, l’1 e il 2 luglio si potrà ripercorrere al cinema la storia del terzetto grazie al film documentario sul noto gruppo musicale il cui titolo, Can’t Stand Losing You, è stato preso in prestito da un altro dei loro pezzi più celebri. Nel film, diretto da Lauren Lazin ed Andy Grieve, verranno raccontati gli esordi, i concerti, il successo planetario con oltre 50 milioni di dischi venduti e questo non solo attraverso le immagini della band, di cui alcune inedite, ma anche attraverso interviste televisive, fotografie, rassegne stampa, volantini e biglietti; Andy Summers, fondatore e chitarrista della band, a sua volta, racconterà a ritroso la fantastica storia dei Police, a partire dal tour mondiale tenutosi in occasione della loro recente reunion, dopo 27 anni dall’ultimo concerto.