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"metheny"“An evening with Pat Metheny” è il titolo di questo tour mondiale del chitarrista americano, vincitore di ben 20 Grammy Award. Al suo fianco, Antonio Sanchez, quattro volte vincitore di Grammy Award e suo batterista con il PMG sin dal 2000, Gwilym Simcock, pianista leader del gruppo The Impossible Gentlemen e, infine, la giovanissima e talentuosa contrabbassista australiana di origine malese Linda Oh. Il grande e poliedrico chitarrista americano è tornato a suonare con il suo “Quartet” l’altra sera al Teatro Team di Bari, in un appuntamento che si rinnova ogni qualche anno, col pubblico barese sempre numeroso ed entusiasta. Un affetto che il suo pubblico gli ha nuovamente tributato, desideroso di riascoltare quel sound inconfondibile, pur passato in questi anni da diversi cambiamenti, dal PMG ai Trio Jazz, al Quartet o Orchestrion. La passione per il chitarrista americano è comunque rimasta la stessa, con un pubblico cresciuto e più maturo, meno rumoroso ai concerti, più attento alle sonorità, ma ugualmente entusiasta e caloroso. Per la prima volta, rispetto ai precedenti Tour mondiali, il concerto non fa seguito ad un nuovo progetto discografico e quindi alla curiosità di ascoltare le nuove composizioni, ma altresì pensato come un viaggio attraverso i brani più significativi della sua carriera artistica, con anche un’efficace “restilyng”, qua e là, quanto mai gradito. Il concerto ha inizio con Pat che imbraccia la sua “Picasso guitar” , affascinando la platea con “The Sound of Water” , brano tratto dall’album “Metheny/Meldhau Quartet” del 2007. Le parole non bastano per raccontare l’atmosfera di quel momento, quel frammento di spazio creato tra l’artista ed il pubblico, con i suoni e le dita che quasi “graffiano” le corde dello strumento, alla ricerca di ogni possibile emozione. Il concerto continua con "Have You heard", passando poi con l’intramontabile"Are You Going With Me" e con “Stranger in Town”, dove il sound ci regala il Pat Metheny che conosciamo, con tutta la sua irresistibile vena creativa ed improvvisativa. Pat Metheny torna alle sue prime origini suonando "Bright Size Life",un brano che non conosce ruggine e dove risalta anche un affascinante parallelo, quello del basso elettrico di Linda Oh, che ricorda, per certi versi, il talento unico di Jaco Pastorius, interprete originario del brano nell’album omonimo del 1976. Grande atmosfera di luci e suoni sul palco al momento del medley, con l’artista che imbraccia la chitarra acustica suonando magicamente la famosissima "Last Train Home", la malinconica e sognante “Farmer’s Trust” e le inaspettate e sorprendenti versioni (unplugged) di "Minuano" e "This is not America". La chitarra ed i suoni si fanno raffinati ascoltando "Always and Forever" ed "If I Could", dove la melodia riesce a creare un senso poetico, percorrendo le strade dei ricordi in una "apnea" musicale, intima, personale ed emozionale. Un momento davvero molto bello è stato l’ascolto di “ Tell her you saw me”, dove le luci e le atmosfere magiche di “Secret Story” rieccheggiano nelle originarie sonorità orchestrali, con sullo sfondo i suoni alla tastiera di Gwilym Simcock, il ricamo delicato della chitarra di Pat Metheny, del basso quasi lirico di Linda Oh e dai suoni accarezzati alle percussioni da Antonio Sanchez, riuscendo il tutto a creare un’atmosfera quasi irreale, malinconica e delicata, che ci riporta come indietro nel tempo. Il brano finale passa attraverso le note spumeggianti di "Song For Bilbao", con l’incredibile ritmica alla batteria di Antonio Sanchez, che duetta come in un intrigante botta e risposta sul tema del brano stesso con la chitarra di Pat ,tra il tripudio finale di un pubblico mai pago. Ma il concerto finisce qui, con la speranza del pubblico di poterlo rivedere, magari presto, in questa città ed in questo teatro. Allora, arrivederci Pat!.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.