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"satellite"L’ipotesi è di quelle clamorose e, nel caso si verificasse sul serio, destinata a pesanti conseguenze: i satelliti GPS (Global Position System) potrebbero iniziare a presentare malfunzionamenti e anomalie a partire già dal prossimo anno.

I satelliti sono apparecchiature a tempo: con una certa precisione è possibile prevedere la durata della loro vita, stabilendo una soglia oltre la quale inizieranno i guasti ed i malfunzionamenti. La fortuna può fare la propria parte allungando un po’ i tempi, ma è inevitabile che alla fine vadano sostituiti.

Per quanto riguarda i 31 satelliti che compongono il sistema Gps, la data di morte prevista si sta avvicinando: secondo il rapporto stilato in proposito dal Government Accountability Office degli Stati Uniti, il decadimento del sistema avrà inizio nel 2010.  Il sistema potrebbe diventare sempre meno preciso, fino a essere inutilizzabile già tra pochi mesi. Forse è addirittura tardi per intervenire: il programma di sostituzione non è stato rispettato. E’ quanto sostiene lo U.S. Government Accountability Office (GAO) che ha da poco rilasciato un rapporto sullo stato di salute e le prospettive future del GPS. Non è chiaro, infatti, se l’Air Force degli Stati Uniti sarà in grado di mandare in orbita un nuovo gruppo di satelliti che permettano di scongiurare i rischi derivanti da un cattivo funzionamento delle apparecchiature GPS, sia a livello civile che militare.
"Non è sicuro che l’Air Force sia in grado di acquisire nuovi satelliti in tempo per tenere in funzione l’attuale servizio Gps senza interruzioni" si legge nel rapporto del GAO.  GAO ha dichiarato come l’Air Force, nel corso degli ultimi anni, abbia lottato per controllare le proprie spese: "Nel corso degli ultimi anni, l’Air Force ha cercato a fatica di costruire i satelliti per il GPS mantenendosi entro i limiti di spesa previsti, ma ha incontrato problemi tecnici significativi tali da mettere a rischio i tempi di consegna. […] Così, l’attuale programma per i satelliti di tipo IIF ha superato la stima dei costi iniziali di circa 870 milioni di dollari e il lancio del primo satellite è stato rinviato al mese di novembre 2009, accumulando un ritardo di circa 3 anni".

Nel report di GAO si legge, inoltre: "se l’Air Force non riuscirà ad assolvere gli obiettivi previsti per lo sviluppo dei satelliti GPS IIIA, cercando di fare tesoro degli errori compiuti durante la progettazione e lo sviluppo dei dispositivi satellitari IIF, è probabile che a partire dal 2010, non appena i vecchi satelliti inizieranno a presentare problemi, l’intera costellazione GPS avrà un numero di satelliti utilizzabili inferiore a quello richiesto per fornire un servizio di qualità". E ciò potrebbe avere implicazioni ad ampio spettro su tutti gli utenti GPS. Se i satelliti, nel guastarsi, saranno più veloci del governo americano nel sostituirli, si concretizzerà il rischio di un collasso almeno parziale del sistema di posizionamento globale.  Il Gps non smetterà di funzionare all’improvviso: semplicemente la precisione si ridurrà via via sempre di più, e il calcolo delle coordinate (per il quale servono almeno tre satelliti) diventerà più difficile specie negli spostamenti.

Le conseguenze non saranno negative soltanto per gli utenti comuni che hanno rimpiazzato le vecchie cartine con i navigatori, ma ancora di più per le forze armate (per le quali il sistema è stato in origine realizzato), per l’aviazione e la navigazione. L’impatto del blackout – sia pure graduale – di un sistema così utilizzato, sarebbe davvero globale.
Il Gao, pur riconoscendo tutti i problemi di gestione e di reperimento di fondi che hanno portato a questa situazione, afferma che l’aviazione americana sta già lavorando nel tentativo di limitare le conseguenze di una riduzione nel numero dei satelliti operativi.

Intanto si fanno strada – e a questo punto sembrano acquisire una nuova utilità – i progetti alternativi all’americano Gps: Galileo, (il cui è debutto previsto per il 2013) ovvero l’equivalente europeo più preciso del Gps e che con che questo dovrebbe essere compatibile

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.