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"AlfonsoOgni tanto la sanità pugliese ci regala qualche buona notizia. E’ il caso del reparto di Cardiochirurgia dell’Ospedale privato convenzionato "Santa Maria" di Bari che ha recentemente ampliato il suo organico con il nuovo primario. Si tratta del quarantatreenne Alfonso Agnino, unico specialista del centro sud Italia ad effettuare gli interventi di cardiochirurgia attraverso l’innovativa tecnica mininvasiva totalmente video assistita (Heart Port). Si tratta di un’altra chirurgia, una tecnica operatoria completamente diversa dalle altre, che consente di accedere al cuore del paziente attraverso un’incisione di 3/4 centimetri, senza la necessità di tagliare lo sterno. Il Dott. Alfonso Agnino spiega che i vantaggi per i pazienti sono almeno quattro: "i tempi di recupero sono più brevi, in quanto non si pratica l’apertura dello sterno; si riduce il rischio di infezioni e di complicanze post-operatorie; non è necessario ricorrere a trasfusioni, in
quanto non vi è sanguinamento; infine vi è il vantaggio estetico, che non è affatto un elemento secondario, soprattutto se si pensa all’impatto psicologico che una cicatrice di grosse dimensioni può avere sul paziente". La chirurgia mini-invasiva è particolarmente indicata nella cura dei problemi valvolari cardiaci ed ancora di più nei re-interventi. Infine tale tecnica necessita di una curva di apprendimento in cui niente è lasciato al caso e in cui il concetto di equipe gioca un ruolo fondamentale nell’offrire al paziente la migliore soluzione alla sua malattia cardiaca.
Sempre presso la Santa Maria di Bari si pratica, unica struttura in Puglia, l’impianto della valvola aortica percutanea (Tavi), un’altra "eccellenza" che viene effettuata nel laboratorio di Emodinamica di cui è responsabile il dott. Gaetano Contegiacomo. La "TAVI" è un’alternativa all’intervento di sostituzione valvolare aortica chirurgica (con protesi biologica o meccanica), mediante intervento a cuore aperto, effettuato con arresto dell’attività cardiaca e circolazione extracorporea, ed è destinata a pazienti con stenosi aortica grave non trattabili chirurgicamente, perché ad elevato o inaccettabile rischio operatorio.
"Oggi la TAVI rappresenta una soluzione di trattamento efficace per i pazienti inoperabili per età e malattie concomitanti o, comunque, a rischio operatorio elevato – spiega Contegiacomo -. L’intervento consiste nel posizionamento di una nuova valvola all’interno di quella danneggiata per mezzo di un catetere attraverso due possibili vie di accesso: la trans-femorale o la trans-apicale. Questa tecnica permette di vivere con un’ottima qualità di vita anziché morire entro 12 mesi, come mediamente capita a 1 su 2 dei pazienti operati con tecnica tradizionale".


Nella foto il dott. Alfonso Agnino

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.