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"GIORGIO-MARCHESI-E-CAMILLA-DIANA-2"In scena ad Anchecinema (teatro polifunzionale) di Bari Le Notti Bianche di  Fëdor Dostoevskij, lettura scenica con Giorgio Marchesi e Camilla Diana. Protagonista dello spettacolo un giovane solitario detto Il Sognatore che afferma : Leggere mi fa compagnia.

Egli dimostra una certa insofferenza per la stagione estiva.
Giorgio Marchesi legge una parte del racconto con l’ausilio di un leggio mentre dopo qualche tempo entra una donna che in realtà è un’adolescente, Nasten’ka, interpretata da Camilla Diana.
Con pianto  soffocato la ragazza ringrazia il giovane che l’ha salvata dalle molestie di un ubriaco.
Ma   avverte però : "voi non vi dovete mai innamorare di me".
Il dialogo  a  due interrompe la staticità della situazione.
  Si è voluto infatti creare un connubio tra lettura pura e recitazione, creando così però   uno spettacolo ibrido che non soddisfa appieno .
Il Sognatore è un solitario che non vede mai anima viva, "sono sempre solo e non parlo con nessuno".
Trova dunque ristoro psicologico nell’incontro occasionale che si perpetuerà per quattro notti con l’acerbo personaggio della ragazza. Siamo a  Pietroburgo.
La diciassettenne racconta di badare tutto il tempo ad una nonna cieca e di essere orfana di entrambi i genitori.
"Posso solo scappare di notte quando la nonna dorme".
Si evidenzia immediatamente la bravura e insieme la  partecipazione dell’attore protagonista, mentre la partner scenica, volenterosa e aggraziata, fa del suo meglio.
Ma Le Notti Bianche non è uno spettacolo da teatralizzare in contesti modesti, con i due interpreti   nerovestiti che recitano su sfondo nero. Appena una luna piena bianca è raffigurata sullo sfondo, a destra, ma è mostrata ogni tanto, mentre i rossi capelli dell’interprete femminile sono l’unica nota di colore sul triste palcoscenico, che assume una valenza inutilmente luttuosa.
"Quando ve ne sarete andata tornerà la mia solitudine" è l’espressione rassegnata dell’uomo mentre si rivolge a Nasten’ka
Costei d’altra parte è legata anche fisicamente alla vecchia nonna che ha attaccato una sua spilla al vestito della nipote, cosicché le due donne svolgono tutte le azioni necessarie al vivere quotidiano insieme. La vecchia non vuole che Nasten’ka legga libri di letteratura, perché teme che s’innamori, abbandonandola  di conseguenza, dopo essere stata ispirata dalle storie d’amore descritte nei romanzi.
il Sognatore è un appassionato di letteratura sentimentale e dello  scrittore Alexandr Puskin, mentre si fa anche un accenno all’opera Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.
C’è tanta confidenza  tra i due personaggi ormai da fare  in modo che la ragazza confidi al suo referente notturno le sue pene d’amore, causate da un uomo lontano che si è eclissato per un anno intero.
Adesso i due caratteri sono vicini e gli attori interagiscono meglio, ovvero in modo meno ingessato.
La natura e la sua bellezza vengono rapportate alla fugacità della bellezza femminile destinata ad essere qualcosa di momentaneo .
La terza notte la giovane valorizza l’estraneo rispetto all’uomo che ha rapito precedentemente il suo cuore e la dichiarazione d’amore del Sognatore giunge a proposito.
Nella consapevolezza certo  di un sentimento ricambiato, ma che sarà comunque non definitivo.
La regia (ma non è citata) è poco appassionante. Si lasciano gli attori in balia di un adattamento senza suggestioni visuali . Tale carenza   enfatizza  la prolissità del tutto.
Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.