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(Adnkronos) – ”Siamo qui per dire un deciso no al suicidio assistito e un sì all’assistenza, alle cure, alla dignità e alla salute. Siamo contrari perché l’esperienza mondiale ci ha mostrato che si comincia con i malati terminali e si finisce per includere disabili, depressi, malati psichiatrici e persino giovani anoressici. Basta guardare cosa accade in Canada, Belgio o Olanda”. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, intervenendo in piazza del Popolo a Roma durante il flash mob ‘Non mi uccidere’ contro l’ipotesi di una legge sul fine vita, con 200 sedie a rotelle vuote a rappresentare simbolicamente i più fragili.  

“Una legge sul suicidio assistito non è necessaria – aggiunge Brandi – perché il rifiuto delle cure è già previsto dalla legge 219 e dal codice deontologico medico. Inoltre, ogni legge ha anche un valore pedagogico: ciò che la legge consente diventa percepito come qualcosa di buono e desiderabile”. 

“E allora mi chiedo – conclude – ce la sentiremmo davvero di suggerire a un malato, a un anziano o a un disabile che farla finita è un’opzione? Persino la Corte Costituzionale ha avvertito che l’approvazione di una legge in materia comporterebbe maggiori rischi di abusi e di pressione sociale sui più fragili. Noi oggi siamo qui in piazza per loro: chiediamo salute e cure, non la morte come risposta alla sofferenza”. 

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Redazione

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