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(Adnkronos) – Promuovere, attraverso un ‘Diario atipico della dermatite atopica’, una maggiore comprensione e consapevolezza della patologia infiammatoria che in Italia arriva a interessare fino al 20% della popolazione pediatrica e l’8% di quella adulta, limitandone le attività quotidiane, le relazioni sociali, la vita professionale e quella scolastica. Così i disegni e la narrazione di un artista affetto fin dalla nascita da dermatite atopica, in 3 episodi del cortometraggio pubblicati su YouTube, dipingono un quadro vividamente autentico delle difficoltà, delle esperienze e delle emozioni di chi vive con la patologia, aprendo una finestra sulle sue dimensioni invisibili. Il protagonista del progetto originale – promosso da Almirall, leader nel settore della dermatologia medica, in collaborazione con Andea, Associazione nazionale dermatite atopica – mette a nudo la sua realtà, offrendo una voce potente e personale che riflette il vissuto di tanti. Notevole il successo dell’iniziativa: il corto è stato visto da oltre 1,3 milioni di utenti, pari a circa un terzo dei pazienti italiani affetti da dermatite atopica, e ha ottenuto quasi 10mila interazioni sui social media Facebook, Instagram, YouTube e TikTok, con un picco nella fascia d’età 25-44 anni. 

“Abbiamo realizzato il ‘Diario atipico della dermatite atopica’ – dichiara Marco Caraglia, General Manager di Almirall Italia – con l’intento di offrire un messaggio di vicinanza alle persone che convivono in maniera diretta e indiretta con la patologia, scegliendo YouTube come canale di diffusione: uno spazio globale dove la visibilità è alta e la risonanza è autentica. Da sempre Almirall si impegna nella ricerca e nel miglioramento della vita dei pazienti. Con questo progetto abbiamo puntato a richiamare l’attenzione sui loro bisogni, sottolineando quanto un percorso di cura appropriato possa fare la differenza nel quotidiano, alleggerendo il peso della malattia”. 

La dermatite atopica – riferisce la farmaceutica in una nota – è una patologia infiammatoria cutanea che, nel nostro Paese, colpisce circa 3 milioni di persone. Nella maggior parte dei casi si manifesta nei primi anni di vita e tende a regredire spontaneamente con l’avanzare dell’età. Talvolta però le riacutizzazioni proseguono per tutta la vita, con un impatto notevole sulla sfera personale, sociale e professionale. Il sintomo principale della dermatite atopica, il prurito, può essere un coinquilino frastornante, scomodo e fastidioso, che può prendere il controllo dei pensieri e delle azioni, allontanando gli altri.  

“Il ‘Diario atipico della dermatite atopica’ è uno strumento utile, insieme alle numerose iniziative che da sempre portiamo avanti, per far comprendere la complessità della patologia e della vita di chi ne soffre – commenta Mario Coccioli, presidente di Andea OdV – La nostra associazione senza fini di lucro è nata per dare voce a coloro che soffrono” della patologia “e ai loro familiari. I suoi fondatori e soci, tutte persone con dermatite atopica, sono al servizio dei pazienti per far conoscere i loro bisogni, offrire sostegno e divulgare informazioni utili alla gestione della malattia. La cura di sé, le opzioni terapeutiche oggi disponibili e l’empatia di chi ci sta vicino completano il quadro verso un maggior benessere”. 

Rivolgersi al dermatologo – ricordano gli esperti – è il primo passo per stare meglio: negli ultimi anni, infatti, la ricerca ha reso disponibili nuovi approcci terapeutici, i cosiddetti farmaci biologici o biotecnologici, indicati per le forme gravi di malattia, oppure nei pazienti in cui le terapie tradizionali risultino inefficaci o controindicate. “Si parla di personalizzazione terapeutica perché il dermatologo può scegliere la terapia più adatta per il singolo paziente – afferma Giovanni Pellacani, presidente di Sidemast, Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse – I farmaci biologici sono diretti contro specifiche molecole infiammatorie, la cui normalizzazione permette di ottenere un miglioramento della sintomatologia e una diminuzione del prurito. Come sottolineato nel ‘Diario atipico della dermatite atopica’, è fondamentale non trascurare i sintomi o perdere la speranza di poter stare meglio, in quanto oggi possiamo trattare efficacemente e in tutta sicurezza anche i casi più difficili, portando ad una remissione stabile della patologia e garantendo ai pazienti una vita più serena”. 

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Redazione

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