Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – “Il sistema Volt si distingue dalle altre piattaforme di elettroporazione”, una tecnica innovativa per il trattamento delle aritmie, come la fibrillazione atriale, che utilizza impulsi elettrici brevi e ad alta intensità per creare piccoli pori nelle cellule cardiache, disattivando selettivamente le aree responsabili dei battiti anomali. Questo dispositivo “è caratterizzato dal design del catetere a palloncino (balloon-in-basket), in grado di distribuire l’energia elettrica direttamente al tessuto. Dato che è un sistema chiuso, molta meno energia arriva nel sangue circolante. Questo aspetto distingue Volt dagli altri sistemi e lo rende decisamente più sicuro ed efficace”. Lo ha detto Claudio Tondo, direttore Dipartimento di Aritmologia Centro cardiologico Monzino Irccs Milano, all’evento ‘Una nuova era nel trattamento della fibrillazione atriale’, organizzato da Abbott a Milano in occasione dell’arrivo in Italia di Volt Pfa – Pulsed field ablation, un sistema all-in-one per la diagnosi, mappatura e ablazione con campo elettrico pulsato della fibrillazione atriale. 

“Un’eccessiva applicazione della tecnica dell’elettroporazione nel sangue circolante, infatti, quando il sistema è all’interno della cavità cardiaca atriale, in determinate condizioni potrebbe creare emolisi, cioè potrebbe portare a un’insufficienza renale – chiarisce Tondo – Abbiamo avuto il privilegio e la fortuna di essere tra i primi centri in Europa e in Italia ad utilizzare il nuovo sistema, confermando l’efficacia e la sicurezza della procedura. Un altro vantaggio è che l’intervento ablativo con questo sistema può durare meno di 1 ora, circa 40 -45 minuti”. 

“Volt – sottolinea lo specialista – rende possibile selezionare le zone dove si vuole applicare l’energia: è caratterizzato da elettrodi nella circonferenza del pallone e si possono selezionare solo quelli a contatto col tessuto, risparmiando zone che non hanno bisogno di essere trattate. La terapia deve essere ritagliata ad hoc sul paziente, come se fossimo dei sarti. Il sistema Volt consente di farlo, permettendoci di scegliere come vogliamo eseguire l’intervento in quello specifico paziente”. 

salute

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.