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(Adnkronos) – È durato un’ora “l’affettuoso incontro” al Mit tra Matteo Salvini e Viktor Orbán. Del vertice tra il leghista e l’alleato ungherese viene fatto trapelare che “è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione internazionale, con riferimento alle infrastrutture e agli equilibri geopolitici”. Nel faccia a faccia non sono mancati scambi tra altri temi come “la pace, la dura critica al green deal e alle politiche suicide dell’Unione europea”. Tra i due viene sottolineata la “massima sintonia sul contrasto all’immigrazione clandestina”, questione che da sempre li vede in prima fila in Ue, chiedendo la linea dura sui flussi irregolari.  

Salvini e Orbán, come emerge anche dalle foto diffuse dallo staff del titolare delle Infrastrutture, hanno indugiato davanti al plastico del Ponte sullo Stretto, collocato all’ingresso del ministero, soffermandosi poi sul rendering appeso nella parete dello studio di Salvini al Mit. Parete dove si nota anche un crocefisso appeso, assieme ad altri oggetti personali del vicepremier italiano, come un volume sul cantautore Fabrizio De Andrè, molto amato dal leghista, e una targa automobilistica con le iniziali di Matteo Salvini e della fidanzata Francesca Verdini.  

Il Ponte sullo Stretto, “è un’opera che crea aspettative e curiosità anche a livello internazionale”, viene assicurato, tanto che Salvini ha invitato lo stesso Orban per l’avvio dei cantieri, che secondo le ultime stime date dal ministro inizieranno entro il 2025, nei prossimi due mesi. Quello di oggi è stato l’ultimo dei numerosi incontri tra il leghista e l’ungherese, da sempre in sintonia in Europa.  

 

Salvini aveva incontrato Orban a Bruxelles lo scorso 25 marzo, quando il premier di Budapest gli consegnò il premio Hunyadi “per l’impegno a difesa dei valori europei e contro l’immigrazione clandestina”. Orban poi non aveva fatto mancare un suo messaggio in occasione del congresso della Lega lo scorso aprile, a Firenze, quando Salvini fu confermato per acclamazione segretario federale.  

“Siete stati messi in silenzio con metodi peggiori della dittatura comunista, ma caro Matteo bisogna fare sacrifici per proteggere i cittadini, qui in Ungheria ti siamo grati”, furono le parole in video di Orban, che ha sempre sostenuto Salvini durante il processo Open Arms, come avvenne per esempio a Pontida nel 2024, a ottobre, quando l’ungherese arrivò a dire del leader italiano che “è un eroe”, l’eroe dei patrioti europei “per aver difeso i confini”. Orban, dopo aver rivendicato sul pratone leghista di volere zero immigrati nel suo paese, chiese addirittura di occupare Bruxelles e di lasciare lì i migranti, applaudito dall’amico leghista per l’attestato di amicizia ricevuto.  

Un mese prima, a settembre 2024, Salvini era stato ospite a Budapest dell’alleato ungherese. Sempre a Budapest, Salvini era stato anche anni prima, nel maggio 2019, quando con l’amico ungherese, l’allora ministro dell’Interno italiano, fece un tour in elicottero per osservare il muro anti-migranti dell’Ungheria, situato al confine con la Serbia. Tornando a tempi recenti, nel febbraio di quest’anno poi i due si sono incontrati pure in Spagna, ospiti a Madrid del presidente di Vox Santiago Abascal, per un meeting dei ‘Patrioti’ Ue, condividendo il palco con la leader del Rassemblement National Marine Le Pen e l’olandese Geert Wilders.  

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Redazione

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