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Si è presentata questa mattina nella sala consiliare del comune di Bari, la prima edizione del BIFBA, anni in tasca, il festival delle arti (teatro, danza, cinema e letteratura), interamente dedicato alle bambine, ai bambini e agli adolescenti, che si svolgerà a novembre a Bari, organizzato dalla Cooperativa Sociale I Bambini di Truffaut, che da sempre si occupa della cura e riabilitazione socio-culturale dei bambini, in collaborazione con la Regione Puglia, il Comune di Bari, Puglia Culture, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’ITSS Tommaso Fiore di Modugno.
A spiegare il programma della manifestazione che coinvolgerà le scuole dell’area metropolitana di Bari, Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari, Paolo Ponzio, presidente di Puglia Culture, Giulia Delli Santi, dirigente Responsabile Attività Teatrali di Puglia Culture, Antonio Stramaglia, docente presso l’Università di Bari e il direttore artistico del BIFBA, Giancarlo Visitilli.
Il festival, fortemente voluto da Visitilli e dall’Assessore Romano, muove dall’idea di fare scuola mediante le arti, educando alla Bellezza.
“Il BIFBA nasce dall’esigenza che la generazione giovanile sia protagonista delle arti” ha spiegato in apertura l’Assessore Romano “una grande attenzione è indirizzata all’abbattimento delle barriere culturali relative alla disabilità, altro elemento a cui tengo particolarmente, perché spesso queste barriere non sono fisiche, ma mentali”
Particolare dedica è rivolta a Paolo Mendico, giovane musicista il cui caso recente del suicidio ha messo in luce come non venga prestato il giusto ascolto ai ragazzi, soprattutto quelli più sensibili.
In merito al versante economico, ha puntualizzato: “Gli appuntamenti avranno un prezzo accessibile, senza sminuire però il lavoro dei professionisti che c’è dietro.”
“La regione ha posto le risorse nel Welfare Culturale, il cui festival é primo progetto. L’idea di fondo è che senza la cultura non si avrebbe benessere. Il concetto di Welfare si allarga anche a quello di Wellness, alla cura della persona, perché abbiamo sete di conoscenza e di bellezza. Il BIFBA é una strategia culturale che porteremo avanti insieme al Comune di Bari” ha aggiunto Paolo Ponzio, valutando positivamente la scelta di un tema su cui possa svilupparsi un percorso educativo efficiente, ma sottolineando come economicamente vada riconosciuto di più il lavoro degli artisti, che oggi è uno dei lavori meno artificiali che esistano.
“È molto bello programmare la bellezza e la poesia, strumenti critici per affrontare la complessità del presente. Con fiducia il BIFBA riconosce nelle nuove generazioni i veri custodi della bellezza” ha affermato Giulia Delli Santi.
Importante spazio nell’iniziativa è anche affidato alla Biblioteca dell’Ateneo di Bari, “opportunità fisica dove concretizzare la Terza Missione, cioè l’apertura dell’università alla città, ma anche per dare visibilità alla sezione ragazzi”, come ha commentato il Professor Stramaglia.
Il BIFBA quest’anno sarà dedicato a quattro forme d’arte: il teatro, la danza, il cinema e la letteratura, con una speciale attenzione a opere create da artisti con disabilità.
Tema principale su cui verterà questa prima edizione è il desiderio, “in un periodo in cui i ragazzi sono inzeppati di cose, e per desiderare è necessario il vuoto”, ha spiegato Visitilli.
Un festival che quindi si fa veicolo ed espressione della bellezza, come strumento per sconfiggere tutte le problematiche di ordine sociale che ci sono oggi.
IL PROGRAMMA
- Mercoledì 12 novembre: si comincia con la Lectio riguardante il desiderio di Matteo Saudino, filosofo e insegnante del liceo, al Teatro Piccini, alle 17.30.
Alle 20, sempre al Piccinni, la giornata proseguirà con “(H)amleto”, spettacolo liberamente ispirato ad Amleto di William Shakespeare, a cura di Tonio De Nitto e Fabio Tinella, una produzione Factory Compagnia Transadriatica – Fondazione Sipario Toscana.
“(H)amleto” è il punto di arrivo della ricerca di Factory su teatro e disabilità, un’indagine sul corpo non conforme attraverso lo sguardo e le parole che accompagnano la discesa nell’abisso shakespeariano. Un gruppo misto di persone con e senza disabilità si è cimentato con la tragedia per eccellenza, ne ha scandagliato i temi e le possibilità provando, attraverso di essa, a rivendicare la propria esistenza, quel “to be” che ci fa aggrappare alla vita anche quando ne perdiamo il senso.
- Giovedì 13 novembre: si parte con una immersione totale nel cuore freddo e luminoso della natura selvaggia: “Fare un fuoco” di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, con quest’ultimo protagonista in scena, alle 10.30 al Teatro Piccinni. Lo spettacolo, molto liberamente ispirato ai Racconti dello Yukon di Jack London, trasporta il pubblico in mezzo a una natura dalla bellezza tanto assoluta quanto crudele, sotto un cielo senza sole e senza stelle, in un solo giorno di viaggio che diventerà faticoso quanto una vita intera. Una storia dura e tesa, di meraviglia e paura insieme, di gelo estremo e immenso calore, un thriller nello sconfinato Grande Nord del mondo.
Alle 10.30, al Multicinema Galleria, verrà presentato il film Normale con la star belga Benoît Poelvoorde, alla presenza del regista, il francese Olivier Babinet. È la storia di Lucie, 15enne dall’immaginazione travolgente che vive con suo padre William, che a prima vista potrebbe sembrare un adolescente ritardato, e invece lotta contro la sclerosi a placche. La piccola gestisce come meglio può la situazione fino all’annuncio della visita di un assistente sociale che potrebbe sconvolgere l’equilibrio precario della famiglia.
Nella Biblioteca (sez. Ragazzi) e nella sala congressi dell’Università di Bari e nella sala ex Tesoreria del Comune di Bari, si svolgeranno nella mattinata i workshop di letteratura e di produzione di prodotti audiovisivi, dedicati alle scuole primarie.
- Venerdì 14 novembre: La mattina del Teatro Piccinni sarà dedicata a uno degli spettacoli più innovativi della scena italiana: alle 10.30, in scena per le scuole, e, in serata, in replica per il pubblico, “Pinocchio. Che cos’è una persona?” di Davide lodice, che ne cura anche la regia, con la compagnia Scuola elementare del teatro APS (produzione Interno 5 e Teatro di Napoli – Teatro Nazionale). Interpretato da ragazzi con sindromi di Down, autismo, Williams e Asperger, lo spettacolo ridefinisce la figura del celebre burattino come emblema di diversità: Pinocchio è il diverso, è tutti i diversi, con la loro carica dirompente.
Alle 10.30, al Multicinema Galleria, verrà proiettato Il Mohicano alla presenza del regista francese Frédéric Farrucci, un thriller western dal ritmo incalzante, un potente film politico ambientato in Corsica. Un inno alla libertà e alla difesa del territorio incentrato sulla strenua resistenza di Joseph, uno degli ultimi pastori del litorale, a un progetto immobiliare della mafia locale che minaccia la sua terra.
Nella Biblioteca (sez. Ragazzi) e nella sala congressi dell’Università di Bari e presso la sala ex Tesoreria del Comune di Bari, si svolgeranno nella mattinata i workshop di letteratura e di produzione di prodotti audiovisivi.
- Sabato 15 novembre: La giornata conclusiva del BIFBA inizia alle 10.30 al Teatro Piccinni con “Dire fare baciare lettera testamento” di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, spettacolo di teatro e danza firmato Koreja, in collaborazione con Babilonia Teatri. Un’ode al bambino e un manifesto dei suoi diritti. È un canto alla sua bellezza, alle potenzialità che ogni bambino racchiude dentro di sé. Una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti che racconta di come il gioco per un bambino sia importante e necessario quanto l’aria che respira, è il lavoro dei bambini.
Alle 10.30 al Teatro Kursaal Santalucia, andrà in scena “La stanza della poesia”, lo spazio il cui il Premio Strega Mario Desiati con le studentesse e gli studenti delle scuole superiori approfondirà il ruolo delle poetesse e scrittrici che, con le loro opere, hanno raccontato la Puglia.
Alle 20, al Teatro Piccinni, una prestigiosa chiusura del festival affidata a “Sottobosco” di Chiara Bersani; produzione corpoceleste c.c0.0# di Chiara Bersani, progetto che tiene insieme le caratteristiche della ricerca artistica sul corpo politico e le pratiche volte ad allenarne la presenza e l’azione dell’artista, autrice e performer premio Ubu, attiva nell’ambito delle performing arts, del teatro di ricerca e della danza. Partendo dalla suggestione dell’immagine di un gruppo di bambini e bambine con disabilità, smarrito in un bosco, “Sottobosco” costruisce un l’habitat in cui gruppi estemporanei di bambini si potranno incontrare e diventare comunità; un’indagine tesa a comprendere in che modo ciascuna persona abbia il potere di reindirizzare i significato attribuito al proprio corpo nello spazio sociale, che ha fatto imporre l’artista sulla scena nazionale e internazionale, con creazioni nate in dialogo con spazi di diversa natura e rivolte a un pubblico “prossimo” alla scena.







