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Ci sono diversi misteri irrisolti in provincia di Foggia. Uno di questi risiede nella difficoltà in cui si imbatte chi voglia definire il carattere distintivo di Vico del Gargano e dei vichesi. La chiave per risolvere questo mistero è nel significato quantomeno ambivalente di una parola nascosta nella scatola nera dell’identità Vichese. Quella parola è “mupìa”: qualcosa che ha a che fare con un determinato atteggiamento verso la vita e verso gli altri, una disposizione dell’animo, una radice di valori e credenze profondamente radicata nel patrimonio culturale vichese. “La mupìa” è il titolo e l’argomento al centro di un avvincente e accurato lavoro di ricerca antropologica e sociale. Il libro, scritto da Giuseppe Aguiari nell’ambito delle attività di promozione sociale svolte dall’associazione ‘Ncvò ‘Cappà Nsciaun, sarà presentato venerdì 25 luglioalle ore 21.30in Largo San Pietro a Vico del Gargano.

La serata sarà condotta da Livio Costarella, scrittore e giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno. Oltre all’autore del libro, Giuseppe Aguiari, interverrà Cristiana Natali dell’Università di Bologna, Discipline demo-etno-antropologiche. La presentazione del libro e il dibattito attorno a significati e valori della “mupìa” saranno accompagnati dalle letture teatrali di ‘Ncvò ‘Cappà Nsciaun.

Il libro scritto da Giuseppe Aguiari è la prima pubblicazione specificamente dedicata a un tema che appassiona da sempre le cittadine e i cittadini di Vico del Gargano. Una questione che divide, pone interrogativi, e ha dato vita a un’indagine antropologica che affronta il presente senza aver timore di scavare nella storia e nelle storie di un’intera Comunità.

Redazione

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